(Rinnovabili.it) – Anche la borsa viene influenzata dal cambiamento climatico. Lo rivela la ricerca *_Carbon Disclosure Project 2010- Italy 60 Report_* presentata oggi a Milano dal “Carbon Disclosure Project”:https://www.cdproject.net/en-US/Pages/HomePage.aspx (l’ong che rappresenta oltre 500 investitori istituzionali), elaborato da PwC in collaborazione con Banca Monte dei Paschi di Siena e grazie alla quale è stato possibile stilare la classifica delle aziende _“Carbon performance leader 2010”._ L’iniziativa ha rivelato che circa il 57% delle aziende che hanno aderito al progetto di ricerca offrono ai loro manager incentivi valutati in base al successo di operazioni green, dati che se confrontati con la statistica mondiale *Global 500* appaiono in percentuale di poco inferiore (63%).
Le aziende infatti hanno dichiarato che nonostante non esista ancora una normativa globale le imprese si stanno organizzando per dare maggiore spazio al carbon management, anche in Italia, facendo dell’interesse per l’ambiente un elemento di competitività ed interesse da parte degli investitori.
Per la redazione della classifica sono state intervistate 60 aziende del mercato italiano e le 21 che hanno risposto hanno fornito dati sulla loro governance ambientale oltre che sulle strategie per un futuro low carbon e i risultati ottenuto sino ad oggi.
“E’ interessante sottolineare come l’81% dei respondent, che ha divulgato le proprie emissioni, abbia validato tale dato tramite un verificatore esterno indipendente. Un chiaro segnale che le aziende italiane stanno prestando maggiore attenzione al bisogno di riduzione delle proprie emissioni risulta dal fatto che il 76% delle aziende che hanno aderito allo studio, hanno un target di riduzione delle emissioni e il 10% è nel processo di sviluppo di tale target. Questa tendenza è in linea con la missione di CDP: accelerare le soluzioni al cambio climatico” ha commentato Diana Guzman, Director Souther Europe di CDP.
In egual modo è andato aumentando anche il numero delle aziende che pubblica i propri obiettivi di riduzione affermando di aver adottato anche dispositivi che aiutino il personale a diminuire le proprie emissioni.
Per tutti gli intervistati appare sostanziale e necessario il contributo della classe politica: il 67% ha infatti confermato che grazie al lavoro in collaborazione con i politici stanno redigendo nuovi assetti e nuove politiche e a livello globale la percentuale sale all’80%.
Nel rapporto italiano appare evidente una novità rispetto alle precedenti edizioni: oltre ai successi raggiunti in termini di riduzione delle emissioni le imprese sono state chiamate a rispondere ai criteri di un nuovo indicatore di performance il _Carbon Performance Leadership Index (CPLI)_, in grado di valutare le aziende che stanno adottando le migliori strategie e stanno raggiungendo i migliori risultati.