(Rinnovabili.it) – Sono circa 14mila i cittadini italiani che in meno di tre giorni scritto al governo affinchè non venga bloccata l’espansione e lo sviluppo del fotovoltaico nazionale. La protesta è stata inoltre spalleggiata da 65 deputati che hanno scritto al0 Presidente del Consiglio, al Ministro Romani, a Sacconi e a Stefania Prestigiacomo di non approvare il decreto rinnovabili per non dare il colpo finale all’energia del sole e alle rinnovabili. “Il successo della mobilitazione dell’opinione pubblica è il più tangibile segnale che la stragrande maggioranza degli italiani sa che le rinnovabili sono una delle leve più importanti per il futuro economico, ambientale e occupazionale del nostro Paese”, ha commentato il segretario di Asso Energie Future Gaetano Buglisi. “Le rinnovabili sono un settore di innovazione e ricerca e costituiscono una reale speranza di lavoro per migliaia di giovani. La sospensione di tutte le politiche di incentivazione e l’annientamento di tutti gli iter autorizzativi in corso non solo condanna alla disoccupazione da qui a dicembre di tutti gli operatori del settore oggi impiegati nell’eolico e nel fotovoltaico, ma chiude anche le prospettive che si stanno aprendo in tutta Italia per una nuova e qualificata occupazione”.
E’ un tam tam, quello che ha avuto inizia domenica, che dai social network e dai blog sta arrivando direttamente nelle caselle mail dei rappresentanti di governo in vista del Consiglio dei Ministri di domani. “Saranno – si legge nella lettera – circa 120.000 lavoratori impiegati direttamente e indirettamente nel fotovoltaico. In queste condizioni un’industria nascente è condannata a morte prima ancora di essere diventata pienamente adulta. Se nell’arco di pochi giorni non si riuscirà a introdurre dei correttivi, il fotovoltaico rischia una Caporetto, con ripercussioni molto pesanti sia in termini occupazionali che di credibilità del sistema Paese”.
Assieme alla lettera indirizzata al governo la Regione Toscana ha inviato una mozione contenente il disappunto per la possibile approvazione della proposta avanzata dal Ministro Romani.