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CCS: l’ETI annuncia il progetto da 25 mln di sterline

L'ETI annuncia un piano da 25 milioni di sterline per la ricerca e lo sviluppo di tecnologie volta alla cattura e allo stoccaggio dell'anidride carbonica. La nuova generazione di CCS sembra più vicina

(Rinnovabili.it) – Progetto da 25 milioni di sterline per l’ETI britannico, l’Energy Technologies Institute, impegnato in questa occasione nell’accelerazione e nella diffusione di tecnologie che permettano lo sviluppo di un sistema di nuova generazione per la cattura e lo stoccaggio dell’anidride carbonica (CCS), volta all’immagazzinamento di ingenti quantità di gas serra.
Il progetto che dovrebbe vedere la luce in autunno, è una sorta di ‘pre-combustion CCS technologies’ basata sull’eliminazione del carbonio dal combustibile prima che esso venga bruciato e rilasci in atmosfera gli inquinanti.
“Si pensa che la pre-combustione potrebbe eliminare molta CO2 senza compromettere la qualità del combustibile” ha dichiarato un portavoce della società. “L’obiettivo è sviluppare tecnologie che possano essere utilizzate per la seconda ondata di impianti CCS che probabilmente si diffonderanno dopo il 2020.”
La ricerca ha inoltre lo scopo di individuare quale tecnologia di stoccaggio sia effettivamente più economica e adatta agli scopi e alle esigenze del paese, come ha sottolineato l’AD dell’ETI, David Clark aggiungendo che: “Catturare le emissioni di CO2 dalle centrali a combustibili fossili utilizzando le tecnologie attualmente disponibili potrebbe aumentare i costi di una nuova centrale elettrica di una quota compresa tra il 50 e il 100 per cento e ridurre significativamente l’output di potenza o addirittura incrementare il consumo di carburante. Sviluppare invece tecnologie di cattura che costino meno e hanno meno impatto sulla performance significherà aumentare il potenziale su vasta scala di CCS nel Regno Unito.”