Prende forma il progetto Case Legno Trentino. La Giunta provinciale, su proposta dell’assessore all’industria, artigianato e commercio Alessandro Olivi, ha dato mandato alla società consortile Distretto Tecnologico Trentino di elaborare, nell’ambito del coordinamento generale assicurato della Cabina di regia della filiera foresta-legno-energia, il regolamento tecnico per la costruzione di edifici in legno “a telaio” e “a pannello”. Le case in legno trentino saranno contrassegnate da un marchio che certificherà, oltre all’efficienza energetica, la loro resistenza ai terremoti e agli incendi, la sostenibilità ambientale e la qualità della materia prima impiegata. La fase sperimentale di applicazione del regolamento inizierà da subito. “Con questa iniziativa – ha spiegato stamane alla presentazione del progetto l’assessore all’industria, artigianato e commercio Alessandro Olivi – vogliamo offrire alle imprese trentine del settore che già hanno il know how per la costruzione di case in legno, di uscire sul mercato con un marchio distintivo della qualità del prodotto, e al tempo stesso stimolare altre aziende ad innovare”. Alla presentazione dell’iniziativa sono intervenuti anche il dirigente generale del Dipartimento Risorse forestali montane Romano Masè, il vicedirettore generale di Trentino Sviluppo Mauro Casotto, il presidente dell’Associazione artigiani Roberto De Laurentis ed i rappresentanti degli enti e delle categorie coinvolti nel progetto.
Obiettivo del progetto Case Legno Trentino, coordinato da Trentino Sviluppo nell’ambito del gruppo di lavoro facente capo alla Cabina di regia della filiera foresta-legno-energia, è la valorizzazione del sistema provinciale riferito alla filiera su più versanti: il know how delle imprese presenti sul territorio, al fine di migliorarne la competitività e il posizionamento sul mercato, favorendo le economie di scala e razionalizzando la filiera legno, l’occupazione e la redditività del settore; il coinvolgimento diretto dei soggetti di ricerca ed istituzionali (Ivalsa, Università, Fondazione Bruno Kessler, Itea, Distretto Tecnologico Trentino, Gbc, Consorzio Comuni); la valorizzazione del legno trentino come “valore aggiunto”, anche in una logica di coltivazione del bosco secondo gli standard dettati dai criteri Leed, Pefc e Fsc, ove il primo è riferito all’edilizia sostenibile e gli altri due sono relativi alla coltivazione e mantenimento delle foreste; un sistema che valorizzi le esperienze e le conoscenze costruttive proprie del territorio trentino, rappresentate sia dal sistema “a telaio” sia da quello “a pannello” proprio della tecnologia X-LAM messa a punto da Ivalsa.
Caratteristica distintiva di Case Legno Trentino, definizione provvisoria che sarà sostituita dal futuro marchio, saranno le elevate prestazioni tecniche quali l’idoneità antisismica, la resistenza al fuoco, la qualificazione del prodotto (marcatura CE), la certificazione energetica (almeno “classe B”) e la sostenibilità ambientale (Leed, Pefc, Fsc). Per offrire la massima garanzia al mercato la certificazione sarà affidata a soggetti esterni di valenza internazionale e di provata esperienza.
“Il nuovo regolamento – ha spiegato Mauro Casotto, vicedirettore generale di Trentino Sviluppo – certificherà gli edifici in legno in base a tali requisiti generali, facendo proprie diverse soluzioni tecniche e sistemi costruttivi. In particolare verranno ricomprese nel sistema Case Legno Trentino le esperienze avviate in riferimento a tre macroaree: il sistema Leed, che certifica la sostenibilità dell’edificio; il sistema Sofie, che certifica l’edificio in base alla tecnologia costruttiva; i sistemi costruttivi a telaio e a pannello”.
La stesura del regolamento tecnico spetterà quindi alla società consortile Distretto Tecnologico Trentino, braccio operativo di Habitech, il Distretto Tecnologico Trentino per l’Energia e l’Ambiente nato nell’agosto del 2006 a Rovereto e riconosciuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca. Habitech raccoglie ad oggi l’adesione di oltre 300 imprese, enti di ricerca e agenzie pubbliche, per un totale di 8 mila addetti e un volume d’affari generato di circa 1 miliardo di euro, ed ha sviluppato negli anni una particolare esperienza nella certificazione Leed e, più in generale, nel ruolo di integratore di know-how per soggetti chiave nello sviluppo territoriale (università, laboratori di ricerca, imprese e istituzioni) per la sperimentazione di nuove combinazioni tecnologiche in grado di innovare il modo di abitare e di pianificare il paesaggio e il territorio.
La logica che sostiene l’intero progetto Case Legno Trentino è la trasversalità, sia rispetto alle esperienze già avviate sia riguardo alle connessioni potenziali, interne al sistema (i capitolati Green Model House di Itea, il disciplinare Sofie Veritas, la certificazione Leed, i produttori di materiali e prodotti a base di legno, i capitolati per gli appalti pubblici e privati, eventuali altri disciplinari nei settori industria e artigianato), ma anche esterne, quali, ad esempio, la collaborazione con Casa Clima di Bolzano.
Forte è la volontà della Giunta provinciale di arrivare in tempi brevi a dare effettivo avvio al percorso delineato potendo contare sul regolamento tecnico, sul nuovo marchio ed aprendo il progetto a livello nazionale e internazionale.
Già dalle prossime settimane, lo stesso assessore Olivi si attiverà per assicurare un’azione di raccordo generale affinché questa importante iniziativa rappresenti un’opportunità per tradurre operativamente l’esigenza di “fare sistema Trentino”, espressa e condivisa da tutti gli operatori, pubblici e privati, della filiera foresta – legno – energia.