Rinnovabili

Cardato a “impatto zero”

Quasi una botta e risposta fra i dati pubblicati ieri dall’ISTAT in merito all’inquinamento prodotto dalle industrie e la stessa industria italiana, in particolare il settore tessile di casa a Prato. È proprio da lì infatti che viene la novità del ‘Cardato CO2 Neutral’, ovvero del cardato, fibra tessile ricavato dalla lavorazione di tessuti e abiti usati, a impatto zero. CO2 Neutral, o Carbon Neutral infatti sta ad indicare lo stato in cui le emissioni di CO2 sono state annullate e compensate dall’acquisto di ‘credito carbonico’, ovvero contribuendo al rimboscamento di alcune fra le aree ormai compromesse della Terra o con il finanziamento di progetti alla base dei quali l’intento di produrre energia da fonte rinnovabile. Al fine di assicurare la genuinità del prodotto dal punto di vista ambientale, l’intero processo di produzione del cardato è stato sottoposto ad audit, per il monitoraggio delle emissioni di CO2, da parte dell’ente di certificazione ed ispezione TUV Italia, filiale della tedesca TUV Sud. Sono state 8 quindi le aziende che si sono mostrate interessate ad aderire all’iniziativa, e sono state direttamente individuate dal Consorzio per la valorizzazione e la tutela dei prodotti tessili cardati, partner della stessa iniziativa, in collaborazione di Prima Q. Quanto alla gestione del progetto, la scelta inizialmente è ricaduta sull’acquisto di ‘crediti’ sul mercato, in quanto è sembrata quella che più velocemente avrebbe garantito il raggiungimento dell’obiettivo; tuttavia, andando avanti nel progetto, fra gli obiettivi fissati vi è anche quello di incentivare le aziende ad adottare procedure e tecnologie a bassa emissione di CO2 in modo tale da portare al più presto a regime un’industria, almeno nel comparto tessile e almeno nell’area di Prato, più compatibile con l’ambiente.

Exit mobile version