Aquaflow Bionomic, una società della Nuova Zelanda, dichiara di aver prodotto il primo “eco-petrolio” al mondo ad un prezzo competitivo per il commercio. Il biodiesel, ottenuto a partire da alghe selvatiche coltivate in acque reflue, non è certo una novità. Lo scorso giugno anche la californiana Sapphire Energy aveva annunciato la creazione di una “benzina rinnovabile” chimicamente identica a quella a 91 ottani in commercio e sempre prodotta utilizzando alghe. L’innovazione in questione riguarda, a quanto riferisce Aquaflow, l’aver trovato un modo per abbassare i costi del processo produttivo rendendola pertanto competitiva con il carburante tradizionale. La società ha perfezionato i processi precedentemente sviluppati, eliminando la necessità di terreni agricoli o colture alimentari addizionali; la raccolta delle alghe avviene direttamente dagli stagni dei sistemi di gestione delle acque reflue, processo utilizzato in molte industrie. In una tale situazione le alghe trovano tutti i nutrienti di cui hanno bisogno, mentre ripuliscono le acque di scarico. Il risultato è un prodotto che può essere utilizzato non solo per ottenere biodiesel, ma direttamente come se fosse carburante tradizionale.