Durerà 36 mesi, per concludersi dunque nel 2011, il progetto “Carbomark”, esperimento regionale che si prefigge di promuovere l’Emissions Trading locale quale strumento per il rafforzamento delle politiche UE relative al protocollo di Kyoto. Nato nell’ambito di Life +, il Programma di finanziamento per l’ambiente, vede come capofila e Lead Partner la Regione Veneto, in collaborazione con il Friuli Venezia Giulia e le Università di Padova e Udine.
Il progetto avrà il triplice obiettivo di aumentare le conoscenze relative alle politiche sui mercati locali delle quote di CO2, facilitare l’attuazione di strategie per la mitigazione dei gas serra a livello locale, creando nel contempo presso i vari stakeholders la consapevolezza circa la necessità di adottare iniziative di controllo delle emissioni climalteranti.
Protagonisti dell’iniziativa saranno da un lato i proprietari forestali che incentiveranno piantumazione e tutela del patrimonio vendendo le quote di carbonio fissato dai nuovi alberi e dall’altro, le imprese venete e friulane che acquistando tali quote compenserebbero le emissioni di CO2 derivanti dalle loro attività produttive.
Il costo complessivo del progetto, circa un milione di euro, si avvarrà del cofinanziamento europeo concesso del programma LIFE + 2007.
“Con questo progetto – ha precisato l’Assessore all’Ambiente Giancarlo Conta durante la presentazione ufficiale di Carbomark – la Regione del Veneto potrà dare attuazione concreta non solo alle politiche europee rivolte alla lotta del cambiamento climatico, ma anche agli indirizzi di pianificazione forestale regionali, che vedono nelle iniziative di investimento compensativo volontario e nella creazione di un sistema regionale di scambio delle quote, una delle più valide strategie per il contenimento dei gas serra nell’atmosfera”.
Annualmente gli oltre 400 mila ettari di foreste venete, ha precisato l’Assessore, assorbono circa 400 mila tonnellate di CO2, per un controvalore di circa 6 milioni di Euro. Un dato importante che sostiene ancora di più la necessità di disporre d’informazioni precise sulle dinamiche del ciclo del carbonio collegate agli ecosistemi agro-forestali e sulle implicazioni economiche derivanti al fine di formulare delle politiche di compensazione o di riduzione delle emissioni d’anidride carbonica a livello nazionale.