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Cambiamenti climatici: 5 scenari possibili per il 2030

Da Londra arriva un documento che indaga sul futuro del mondo per dare avvio a un dibattito su come evitare i peggiori effetti del riscaldamento globale

Il Climate Change potrebbe essere “risolto” entro il 2030? Questa è la domanda a cui ha tentato di rispondere il Forum for the Future, un centro ricerche londinese, nel suo documento “Climate Futures scenarios”, uno studio sul cambiamento climatico che non si limita ad esporre le conclusioni scientifiche relative alle emissioni di biossido di carbonio, ma prende anche in considerazione le possibili risposte psicologiche e sociali agli effetti del riscaldamento globale. Ecco quindi cinque scenari futuribili, basati su interviste ad un’ampia gamma di pensatori di tutto il mondo e una serie di workshop condotti in collaborazione con Hewlett Packard Labs e di cui forniamo un summa:
*Efficiency First* (Prima l’efficienza): Una rapida innovazione nelle tecnologie d’efficienza energetica tecnologica contribuirà a creare una società consumistica a basse emissioni di carbonio. Massivi impianti di desalinizzazione in Africa del Nord sfrutteranno l’energia solare per irrigare il deserto e produrre risorse, mentre il litorale orientale degli USA sarà “protetto da un muro di cemento ecologico che genera energia dalle onde e dalle maree”.
*Service Transformation* (Trasformazione dei servizi): I prezzi alle stelle per l’emissione del CO2 condurranno a un’economia basata sui servizi, piuttosto che sui prodotti. Si diffonderà l’etica della condivisione e la gente non userà più le auto, ma il sistema di trasporto pubblico, divenuto altamente efficiente. Gli atleti saranno a casa loro durante le prime Olimpiadi virtuali, concorrendo uno contro l’altro nello spazio virtuale davanti a miliardi di spettatori.
*Redefining Progress* (Ridefinire il progresso): Una depressione globale tra il 2009 e il 2018 costringerà la gente ad adottare stili di vita più sobri e a concentrarsi sul benessere e sulla qualità della vita. Il cambiamento climatico sarà ben compreso e considerato come una parte di una vita insostenibile.
*Environmental War Economy* (Economia di guerra ambientale): Il commercio globale è crollato dopo che il petrolio è arrivato a costare 400 milioni di dollari al barile. I governi mondiali non sono riusciti ad agire contro il cambiamento climatico e sono stati costretti a razionalizzare interi settori industriali e ad assumere il controllo di molti aspetti della vita dei cittadini. Gli impianti elettrici si spegneranno automaticamente quando le famiglie eccederanno la propria quota energetica. Ed un numero sempre crescente di profughi ambientali dovrà trovare nuovi paesi disposti ad accoglierli.
*Protectionist World* (Mondo protezionista): La globalizzazione è in ritirata dopo la scarsa risposta coordinata al cambiamento climatico. Il mondo sarà diviso in blocchi protezionisti e i paesi scateneranno guerre violente per accaparrarsi le ormai le scarse risorse come l’acqua.
“Abbiamo ancora la possibilità di modificare il futuro”, spiega in un’intervista Peter Madden, responsabile del Forum. “Questo è ciò che il mondo potrebbe diventare e alcune opzioni non sono molto piacevoli”.