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Brasile: la ristrutturazione della rete elettrica vale 495 mln di dollari

(Rinnovabili.it) – Il Brasile punta al miglioramento dei servizi per la distribuzione dell’energia di sei utilities presenti nelle regioni del nord e del nord-est del paese. Per portare a termine l’obiettivo ha fatto richiesta di prestito alla World Bank ottenendo 495 milioni di dollari direttamente dalla sezione che si occupa di progetti di ricostruzione e sviluppo, la “Bank for Reconstruction and Development”.
Il progetto di ristrutturazione della rete, della compagnia brasiliana *Eletrobras*, lavorerà per la riduzione delle perdite di energia e per il miglioramento delle infrastrutture di distribuzione mediante l’acquisto di nuove attrezzature, di servizi che perfezionino la distribuzione, di contatori intelligenti per il monitoraggio dei consumi e per l’acquisizione delle informazioni necessarie alla gestione dell’erogazione del servizio, compresa la vendita energetica al dettaglio.
Inoltre verrà presentato un centro di formazione e di ricerca per offrire la possibilità di frequentare corsi per la gestione della risorsa idrica e per la gestione ambientale.
Gli interventi programmati andranno a beneficio di circa tre milioni di persone divise in 118 comuni che coprono la superficie equivalente al territorio di Colombia e Bolivia.
Attualmente nelle zone interessate dalla ristrutturazione la popolazione vive in condizioni disagiate, aggravate da un servizio elettrico altalenante, situazione che va aggravando il già diffuso malcontento generale portando la popolazione a decidere di non pagare le bollette energetiche. Questo meccanismo mette però in crisi sia i produttori che i distributori “Il progetto spezzerà questo circolo vizioso e contribuirà ad eliminare un ostacolo importante per lo sviluppo sociale ed economico in alcune delle regioni più povere del Paese”, ha detto Makhtar Diop, il direttore della Banca per il Brasile.
“La mancanza di un accesso affidabile all’energia elettrica ha un effetto particolarmente negativo sui poveri. Al di là del fatto che sia un peso per le famiglie, diminuisce le attività, la creazione di posti di lavoro e la fornitura di servizi pubblici in una regione che si affaccia già su altre sfide, tra cui il calo di reddito pro capite e un contesto geografico difficile”.

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