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Bozza australiana per scambio quote emissioni

Il Governo laburista di Canberra ha presenta una bozza di normativa per uno schema di scambio di quote di emissioni, diventando così una delle prime nazioni fuori d'Europa ad avviare la procedura di attuazione del sistema di contenimento dei gas serra

L’Australia si mette al passo con l’Europa nella lotta contro i cambiamenti climatici e presenta una bozza di normativa per uno schema di scambio di quote di emissioni. Precursore rispetto agli altri Paesi extra-Europa, il Governo laburista australiano sembra tuttavia procedere cautamente rispetto all’impegno preso in tal senso. Lo schema ricalca ciò che è stato definito a livello europeo, e indica modesti obiettivi di riduzione delle emissioni rispetto al 2000, al 2020 l’obiettivo si porta fra il 5% e il 15%, anche se quest’ultimo si applicherebbe solo nel caso di un accordo globale che preveda l’impegno di tutti i Paesi di conseguire le stesse riduzioni. Al 2050 invece è previsto il taglio del 60%.
L’entrata in vigore di questo piano strategico è prevista per luglio 2010, mentre nel maggio prossimo, sottolinea con orgoglio il Ministro per il Cambiamento Climatico, Penny Wong, sarà presentato in Parlamento il documento di 374 pagine contenente sei proposte di legge mirate alla lotta contro il surriscaldamento globale. Tuttavia, nonostante i buoni propositi, non avendo la maggioranza in Parlamento, queste procedure stanno incontrando diverse difficoltà, sia dal fronte dei verdi che richiedono limitazioni più severe sia dall’opposizione conservatrice, che di contro, in nome della crisi economica che ogni Governo si trova a dover fronteggiare, richiede una maggiore flessibilità e un rinvio dell’attuazione definitiva di tali proposte.

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