Rinnovabili

Bollino (GSE): cala l’energia incentivata col Cip6

Man mano che arrivano a scadenza le varie convenzioni, il ritiro dell’energia incentivata con il provvedimento CIP 6/92 segna un calo sempre più progressivo. E’ la testimonianza portata dal presidente del Gestore dei Servizi Elettrici (GSE) Carlo Andrea Bollino, ieri in un’audizione alla Camera sullo stato di fatto di tale sistema incentivante. “Negli ultimi tre anni, l’energia ritirata si e’ ridotta del 15%, passando da 49 a 41,7 TWh” ha riferito Bollino. “Ancora più pronunciata è la riduzione degli esborsi complessivi per l’acquisto dell’energia (-23%), passati da 6.178 milioni di euro nel 2006 a 4.737 milioni nel 2008. Così è avvenuto anche a causa del ridursi degli esborsi per la componente incentivante, che viene erogata solo per i primi 8 anni di esercizio degli impianti. Dei 4.737 milioni di euro riconosciuti ai produttori, circa 3.050 sono stati recuperati attraverso la vendita dell’energia sul mercato mentre la differenza è stata ripagata attraverso la componente A3 della tariffa”.

Riporta anche la discrepanza di provenienza dell’energia Cip6 tra rinnovabili e fonti assimilate: nel 2008 il 18% dell’energia è stata prodotta da fonti rinnovabili e l’82% da fonti assimilate, ossia da impianti di cogenerazione e da impianti che sfruttano il contenuto energetico di combustibili di processo e residui di lavorazione. Tuttavia, precisa il Presidente del Gse: “Il rapporto tra le fonti risulta diverso poiché alle rinnovabili è riconosciuta una remunerazione maggiore. Infatti, in termine di volume di incentivi, le fonti rinnovabili incidono per il 48% contro il 52 % delle fonti assimilate”. “Si segnala – conclude Bollino – che, a seguito di valutazioni in corso presso il Ministero dello Sviluppo Economico, saranno stipulate nuove convenzioni Cip6 per alcuni impianti di termovalorizzazione individuati dai Commissari straordinari per l’emergenza rifiuti delle regioni in cui è stato riconosciuto lo stato di emergenza tramite Ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri”.

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