Centrali a biomassa forestale e legna per una diversificazione delle fonti energetiche. Il settore forestale dunque mette in campo il suo impegno per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di Kyoto
Anche il settore forestale può e deve contribuire alla lotta contro il surriscaldamento del pianeta, contro le emissioni dai gas climalteranti e a favore della produzione di energia in maniera sostenibile e da fonti rinnovabili. È questo ciò che emerge dalla discussione tenutasi a Roma nell’ambito dei lavori del Comitato di Settore Forestazione e Multifunzionalità di Fedagri Confcooperative. Oggetto della discussione dunque, il nuovo progetto E.S.CO.FOR., Energy Saving Company Forestry, che sarà gestito da un consorzio nazionale che coordinerà e sosterrà le iniziative locali delle cooperative. Tale progetto si basa proprio sul ruolo strategico assegnato alla stessa legna e alla biomassa forestale quali fonti idonee alla produzione di energia sia elettrica che termica, attraverso piccole centrali a carattere locale alimentate dalle stesse. A sostenere lo scollarsi di dosso il ruolo di ‘cenerentola’ del settore forestale nell’ambito dei Piani di Sviluppo Rurale delle Regioni è il Presidente Gasper Rino Talucci, il quale sostiene che, quanto alla prossima revisione del Piano Nazionale e dei Piani regionali, sfruttando i fondi aggiuntivi assegnati dall’Unione Europea nell’ambito dell’Health Check, questa dovrà rappresentare una nuova opportunità per garantire un vero sviluppo sostenibile del patrimonio forestale dell’Italia. Inoltre, a sostenere ed incentivare il prgetto, anche il varo del Programma Quadro Forestale, approvato dalla Conferenza Stato Regioni, che fornirà gli indirizzi necessari sia a favorire omogeneità di interventi sul territorio sia a creare i presupposti per una rinnovata e più incisiva gestione dei boschi italiani.