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Bioliq, carburanti dalla biomassa ‘in situ’

Il processo è stato denominato “Bioliq” (contrazione della frase biomass to liquid, BTL) e nasce dallo studio di un gruppo di ricercatori tedeschi presso il Karlsruhe Institute of Technology, come risposta alla necessità di biocarburanti sostenibili e a buon mercato. Risposta che sembrerebbe davvero essere arrivata dato che, secondo i team di ricerca il nuovo metodo una volta sul mercato dimezzerà letteralmente i costi, portando il costo del biocombustibile fino a 0,5 euro a litro. Il sistema messo a punto consente di ottenere, a partire dall’utilizzo di biomasse agricole residue, combustibile liquido o gassoso di buona qualità. Il processo si avvale di tre fasi:

* La “flash-pyrolysis” ovvero la pirolisi delle biomasse sul luogo di produzione, in assenza di aria e a 500 °C. Il risultato è un liquido oleoso altamente denso e contenenti particelle solide, denominato “biosyncrude”.

* La gassificazione. L’olio ottenuto non è direttamente utilizzabile e viene trasferito ad un gassificatore che, alla temperatura di 1400 °C, produce un mix di monossido di carbonio e idrogeno, denominata “syngas”, già utilizzabile.

* La purificazione. Sono rimosse eventuali impurità dal syngas, per convertirlo con l’aiuto di un catalizzatore in una gamma di diversi prodotti chimici e combustibili come metanolo, idrogeno e una versione sintetica del diesel.

Potendo essere pre-trattato direttamente in situ, in un prodotto con una densità di 10 volte maggiore rispetto ai materiali vegetali utilizzati, Bioliq supera ostacoli non da poco come la produzione dispersa su ampi territori, le elevate spese di trasporto e la gestione di un grande impianto produttivo. Attualmente il Karlsruhe Institute of Technology sta lavorando con la società tedesca per la costruzione di un impianto che utilizzi il processo di “bioliq”, prevedendone l’apertura entro il 2012.

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