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Biofuel: la California inasprisce gli standard

(Rinnovabili.it) – La California ha approvato nuove rigide norme che andranno a regolare l’intensità di carbonio nel bioetanolo (ossia il quantitativo di carbonio emesso per unità di energia) andando a destare l’attenzione dei produttori rispetto alle emissioni derivanti dalla produzione di biocarburanti.
Il CARB, Californian Air Resources Board, ha dichiarato che il nuovo Low Carbon Fuel Standard (LCFS) ridurrà del 10% entro il 2020 tale intensità nei combustibili per il trasporto utilizzati in California, portando i produttori a rilevare le emissioni durante i cicli di produzione, trasporto e uso del suolo.
Il Congresso adottò standard relativi ai biocarburanti nel 2005 rafforzandoli nel 2007 imponendo la vendita annua massima di 36 miliardi di galloni di biofuel entro il 2022, di cui 21 miliardi qualificati come biocombustibili ‘avanzati’ di seconda generazione. Nonostante queste restrizioni gli ambientalisti non si sono dimostrati soddisfatti e hanno voluto sottolineare che probabilmente queste accortezze non saranno sufficienti a ridurre le emissioni dannose in quanto non affrontano uno degli aspetti più importanti per l’ambiente: l’impatto che la domanda di biofuel ha sull’ambiente e sulle coltivazioni, causa di deforestazione e cambio d’uso dei suoli, ricordando che numerosi studi hanno calcolato che i danni all’ambiente generati dalla produzione di biocarburanti sono in grado di produrre una elevata quantità di gas serra, superiore persino a quella prodotta dai veicoli che sfruttano carburanti tradizionali.
La norma, la cui entrata in vigore è prevista per il prossimo anno, sarà di sicura accolta con malumore dai produttori di biofuel, preoccupati di non riuscire più a competere con i carburanti importati dall’estero che hanno deciso di organizzare un’azione legale sostenendo l’incostituzionalità della norma.

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