Accusa di dumping per i produttori statunitensi di biocarburanti. Il prezzo di vendita troppo basso starebbe mettendo in seria difficoltà i produttori locali, scansati dal prodotto esterno più conveniente. Come è possibile? Gli Usa ricevono doppi incentivi, sia dalla madre patria che dall'Australia importatrice
(Rinnovabili.it) – Anche l’Australia, sulla scia dell’Europa, potrebbe imporre a breve tasse sull’importazione di biocarburanti. Ultimamente, complici i sussidi degli Stati Uniti al mercato del biodiesel, le forniture a buon mercato del combustibile green sono aumentate portando l’Europa alla regolazione della compravendita per non danneggiare il mercato interno.
L’Australian Customs and Border Protection Service, l’Agenzia doganale australiana, in seguito ad una serie di denunce ha avviato accertamenti per verificare la regolarità delle procedure di vendita sul mercato interno a monito per gli imprenditori affinché fermino il mercato per preservare il commercio di carburanti green dalla minaccia della sottoquotazione.
L’agenzia dei consumatori ha riferito di non poter diffondere altre informazioni al momento sulla questione, ma la Biodiesel Producers Ltd spera che l’indagine serva come avvertimento agli importatori per arrestare il dannoso commercio a basso costo. “Speriamo questo serva a ristabilire gli equilibri del settore biocarburanti del paese”, ha commentato Chris Attwood, general manager della Biodiesel Producers Ltd sottolineando come attualmente le importazioni statunitensi sono incentivati sia dagli Usa che dall’Australia, ricevendo così un doppio sussidio
“Ci auguriamo che il governo australiano impedisca le importazioni di biodiesel, se volete, doppiamente sovvenzionati in quanto ottengo sempre degli Stati Uniti e poi, arrivando qui in Australia, ottengono anche una sovvenzione nell’ambito delle concessioni riservate ai combustibili più puliti”, ha dichiarato Attwood.
Nel marzo dello scorso anno, l’UE ha imposto dazi antidumping e antisovvenzioni relativamente alle importazioni statunitensi dopo l’inchiesta che ha rivelato che produttori europei di biodiesel – il biocarburante maggiormente prodotto in Europa – erano stati danneggiati dalle sovvenzioni degli Stati Uniti.
“Il biodiesel che viene esportato dagli Stati Uniti sta ottenendo una sovvenzione di imposta sul reddito negli Stati Uniti di 1 dollaro per gallone, che equivale a circa 30 centesimi al litro da cui viene però escluso il biodiesel utilizzato a livello nazionale, ma è a sostegno esclusivo del mercato legato all’esportazione”, ha concluso Attwood.