Coltivare microalghe e alimentarle con i gas di scarico delle industrie inquinanti per produrre biofuel: il progetto di Endesa sarà il primo in Europa nel suo genere e contribuirà all'assorbimento di circa 110 tonnellate di CO2 l'anno
(Rinnovabili.it) – In un progetto sperimentale di Endesa, unico nel suo genere in Europa, è basato sulla cattura della CO2 mediante la coltivazione di microalghe, che durante il processo della fotosintesi sono delle vere e proprie ‘divoratrici’ di anidride carbonica. Utilizzati per la produzione di biocarburanti, fertilizzanti o integratori alimentari i microrganismi saranno coltivati su una superficie di 1.000 m2, e alimentati impiegando i gas di scarico dell’impianto di potenza che ospita il laboratorio. A pieno regime la coltura, che dovrebbe sorgere nella zona di Carboneras (Almeria) dove già si trova una centrale termica, potrebbe arrivare a catturare fino a 110 tonnellate di CO2 l’anno grazie alle condizioni climatiche favorevoli della Spagna, ottimali per la proliferazione dei microrganismi in questione.
Le microalghe, che riescono a processare l’anidride carbonica presente nell’atmosfera o nei gas di scarico che vengono convogliati negli allevamenti, sono in grado di produrre lipidi, proteine e carboidrati.
L’esperimento è portato avanti con la previsione che il laboratorio di coltura possa produrre tra i 150 e i 300 chilogrammi di biocarburante per ettaro al giorno, come si può leggere nel comunicato stampa diffuso dalla società spagnola.
La sfida intrapresa di Endesa, partecipata di Enel, rientra nella politica a sostegno degli interventi per la riduzione della CO2 e delle emissioni di inquinanti denominato Climate Change Program.