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Biofiber: il mais al servizio del risparmio energetico

Si può credere che il mais sia uno strumento di efficace risparmio energetico? La risposta è si, tramite un pannello termoisolante e fonoassorbente composto integralmente da polimeri naturali ottenuti per sintesi chimica da derivati del mais

Il potenziale di risparmio energetico derivante dal maggiore livello d’isolamento in edifici nuovi ed esistenti è molto elevato. Infatti uno dei sistemi più efficaci di risparmio energetico di riscaldamento è l’uso di materiali isolanti, applicati a zone di maggiore dispersione di calore, facciate, aperture, pavimenti e coperture. Gli isolanti naturali, quali fibra di legno, lana di legno, sughero, cellulosa, lana di canapa, argilla espansa, vermiculite, pomice e mais, hanno costi maggiori rispetto a quelli sintetici tipo poliuretano, polistirene, ma assicurano una maggiore salubrità, nonché la possibilità di essere facilmente riciclati e riassorbiti nel ciclo naturale. Una valida proposta progettuale per edifici in nuova costruzione o ristrutturazione è data dal cappotto termico dell’involucro: ossia il rivestimento dell’edificio con materiale isolante su cui vengono applicati intonaci o rivestimenti esterni. I vantaggi riguardano la riduzione del rischio di condense interne e l’eliminazione dei ponti termici, il mantenimento del calore delle pareti, il minore gradiente di temperatura tra interno e esterno, il miglioramento del comfort abitativo.
Come accennato sopra, l’isolamento può essere prodotto mediante la lavorazione del mais. Si tratta di un nuovo prodotto, dell’Azienda O.R.V. Manufacturing Industrie Maurizio Peruzzo di Grantorto (PD) – Italia (info@peruzzoindustries.com sito: “www.peruzzoindustries.com”:https://www.peruzzoindustries.com), che dalla materia prima, il mais appunto, ricava le fibre utilizzate successivamente per gli isolamenti in edilizia. Biofiber ha un bilancio positivo, in quanto valutando l’intero ciclo di vita, si hanno quattro contributi, la cui somma è uguale a 0:

– estrazione delle materie prime e degli intermedi;

– produzione del prodotto in stabilimento;

– utilizzo del prodotto;

– dismissione e/o riciclo del prodotto.

Biofiber o Energia verde: questi sono i termini che utilizza l’Azienda per diffondere le informazioni su un materiale ‘sostenibile’, termine da non utilizzare con i prodotti a base di fibre sintetiche che si basano sulle risorse fossili e che non contemplano, tra le proprie caratteristiche di dismissione, la biodegradabilità. Infatti la fibra di mais, una volta raggiunta la fine del suo ciclo di vita, può essere facilmente eliminata in quanto biodegradabile al 100%, venendo completamente riassorbita dall’ambiente circostante. Acqua di mare e terreni, in quanto contenenti microorganismi, possono trasformare la fibra di mais in anidride carbonica e acqua in due o tre anni. L’eventuale smaltimento di Biofiber è lo stesso della frazione umida del rifiuto domestico, ossia il compostaggio. La fibra di mais è ottenuta dall’estrusione e successiva filatura dell’acido poli lattico (PLA), polimero dell’acido lattico, ottenuto dalla fermentazione controllata delle pannocchie di mais. Il PLA, catena lineare semplice, ha un LOI (Limit Oxigen Index- Indice della richiesta di ossigeno) di ca. 26, che lo rende naturalmente autoestinguente, con bassa emissione di fumo durante la combustione. Le caratteristiche della Fibra di mais sono:

Dimensioni di mm 51 di lunghezza
Temperatura compresa fra -30 e +120°C.
Diametro minimo e medio delle fibre / 21 – 34 μm.
Composizione chimica :Fibra di mais 100%
Aspetto: solido
Biofiber, il pannello termoisolante, ha ottenuto un nuovo certificato di conformità allo Standard ANAB.