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Bioetanolo per sconfiggere la petrolio-dipendenza

Per interrompere la dipendenza dal petrolio, la Florida sta studiando nuove tecnologie che permettano di sfruttare e riutilizzare i sottoprodotti della lavorazione del bioetanolo

(Rinnovabili.it) – Sono in atto studi e ricerche che permetteranno di capire meglio come sfruttare i sottoprodotti della lavorazione dell’etanolo cellulosico, da parte dell’University of Florida Institute of Food and Agricultural Sciences, in collaborazione con La Buckeye Techlogies Inc. e con la Myriant Tachnologies LLC.
Grazie allo stanziamento da parte dello stato della Florida di 20 milioni di dollari, verrà realizzato, a partire dal prossimo autunno, un impianto che permetterà la sperimentazione delle nuove tecnologie.
Il progetto, ha riferito la compagnia, cercherà di combinare vari processi: quella in dotazione alla Varenium Corporation per la produzione di etanolo cellulosico, utilizzata in numerosi impianti presenti in tutto il mondo. Questa tecnologia verrà combinata con quella in dotazione alla Myriant, che crea prodotti chimici a base biologica e che hanno numerose applicazioni tra cui la plastica biodegradabile.
“Stiamo cercando di interrompere la nostra dipendenza dal petrolio. La produzione di carburante ne è solo una grande parte, ma non è l’unica” – ha comunicato Lonnie Ingram, professore di biotecnologie all’Università della Florida, che ha guidato lo sviluppo della tecnologia – “Imparare a sviluppare questi preziosi sottoprodotti non solo aiuterà a produrre etanolo cellulosico in modo più economico ma esporterà anche ad altri settori il suo ridotto impatto ambientale, così le bottiglie in plastica non occuperanno più le discariche per migliaia di anni”.