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Bioetanolo: l’Europa ci crede ma deve aumentare la produzione di cereali

Gli elevati costi legati all'importazione della materia prima necessaria per la produzione di biodiesel mantiene basso il margine di guadagno delle industrie che spingono verso l'incremento della produzione di cereali per ottenere bioetanolo. L'Europa ha il potenziale ma le coltivazioni di cereali sul territorio devono aumentare

(Rinnovabili.it) – Gli ingredienti ‘locali’ rendono la produzione di bioetanolo più economica, proficua e sostenibile rispetto alla produzione di biodiesel sul territorio europeo. Già sul podio per quantità di carburante ottenuto, l’etanolo ‘biologico’ potrebbe rappresentare una produzione ancora più incisiva nel comparto qualora la materia prima venisse prodotta in quantità maggiori sul territorio europeo.
Il biodiesel deve essere estratto da oli vegetali, che per lo più risultano importati e appesantiti dal costo ambientale legato al trasporto e per questo molto più costosi rispetto ai cereali coltivati localmente, materia prima del bioetanolo.
La lobby europea dei cereali, “Coceral”:https://www.coceral.com/cms/beitrag/10010169/227870 il cui acronimo sta per _Comité du Commerce des céréales, aliments du bétail, oléagineux, huile d’olive, huiles et graisses et agrofournitures_, ha previsto che i 27 paesi europei produrranno, per l’anno in corso, circa 284 milioni di tonnellate di cereali, quantitativo 10 volte superiore a quanto ottenuto dalla coltivazione di semi oleosi, mentre il comparto industriale dedicato alla produzione di biocarburanti sta guardando al bioetanolo come il business migliore a lungo termine rispetto a quello dei biodiesel.
Attualmente la multinazionale spagnola Abengoa, dedita allo sviluppo delle energie rinnovabili, ha costruito un solo impianto per la produzione di biodiesel in Europa a fronte dei quattro per la produzione di bioetanolo costruiti in patria, con un quinto in via di completamento.
“Il biodiesel non è un business strategico per noi”, ha dichiarato Javier Salgado, chief executive della divisione biocarburanti di Abengoa, che ha registrato un fatturato globale di 1 miliardo di euro nel 2009.
“Dobbiamo importare enormi quantità di olio di soia, olio di palma. Riteniamo che questo sia un tallone d’Achille determinante per l’industria del biodiesel” ha aggiunto, andando a chiarire ulteriore quale sia il problema che sta bloccando la produzione di biodiesel in Europa, la produzione sul territorio delle materie prime.