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Bioetanolo e termiti: un’accoppiata vincente

(Rinnovabili.it) – Interessanti le prospettive che potrebbero aprirsi per il bioetanolo grazie al processo digestivo delle termiti, organismi di piccole dimensioni che divorano il legno, vecchi quanto il tempo. Secondo un gruppo di ricercatori provenienti dall’Università della Florida e dell’Indiana, è possibile produrre biocarburanti da biomasse cellulosiche in modo sostenibile e senza “consumare”, quindi, le materie prime destinate al settore alimentare. Gli scienziati sono riusciti infatti a isolare due enzimi che, durante il processo digestivo delle termiti, entrano in azione per decomporre la lignina, il principale ostacolo a una produzione sostenibile di etanolo cellulosico. In pratica cosa succede? L’etanolo cellulosico è un combustibile ricavato dalla porzione non commestibile delle piante (spesso scartata come rifiuto) attraverso un processo che, chiamando in causa i microbi, va ad abbattere gli zuccheri presenti sulle pareti cellulari delle piante; la lignina presente nelle piante forma una barriera attorno alle molecole di zucchero, impedendo ai microbi di fare il loro dovere. Per ovviare a questi problemi, fino a oggi il processo di fermentazione veniva stimolato con alte temperature o addirittura con l’impiego di acidi corrosivi, pratiche peraltro molto costose e poco attente all’ambiente. Da qui, il valore della scoperta: gli enzimi isolati nella saliva delle termiti farebbero tutto da soli, per di più a temperatura ambiente. Rimane la curiosità di vedere quali saranno i prossimi risvolti.

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