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Biodiversità, tra attori di Hollywood e nuovi progetti pilota

(Rinnovabili.it) – Ancora due giorni di incontri, dibattiti e negoziati per la “COP 10 sulla Convezione per la Diversità Biologica”:https://www.cbd.int/cop10/, che in Giappone, luogo del vertice, sta focalizzando l’attenzione di decisori politici, organizzazioni internazionali, associazioni ambientaliste, media e anche divi del cinema. Harrison Ford, vicepresidente nel Consiglio di Amministrazione di Conservation International, è, infatti, arrivato ieri a Nagoya per sollecitare risultati concreti e ambiziosi da parte dei partecipanti del summit ONU e con la speranza di veder firmato alla fine dell’evento un accordo decisivo. “La mia sensazione – ha dichiarato il divo hollywoodiano – è che questi negoziati siano particolarmente difficili, si tratta di questioni complicate ma sono fiducioso che avremo un pacchetto molto forte alla fine dell’incontro”. Una fiducia quella di Ford che lo ha portato anche ad esprimersi favorevolmente su una possibile adesione degli Stati Uniti alla _Convenzione sulla Diversità Biologica._ L’augurio dell’attore-ambientalista è che i governi mettano da parte i loro interessi nazionali, per quanto possibile, concentrandosi nell’elaborazione di un quadro internazionale per la conservazione del patrimonio biologico che oggi più che mai sta dando prova di risentire dello stress antropico e climatico soprattutto nei paesi in via di sviluppo.

Ed è proprio pensando a loro che *Banca Mondiale* ha annunciato questa mattina la creazione di una nuova partnership internazionale nata con l’obiettivo di offrire ai paesi più poveri e alle economie emergenti gli strumenti necessari per integrare nei sistemi di contabilità nazionale i vantaggi economici offerti da ecosistemi come foreste, zone umide e barriere coralline. Un progetto unico nel suo genere lanciato per rendere la migliore gestione degli ambienti naturali un _”business as usual”._
Robert B. Zoellick Presidente del World Bank Group, parlando a Nagoya, ha sottolineato come l’allarmante perdita di diversità biologica in tutto il mondo possa essere attribuita in parte alla mancanza di assegnazione di un valore corretto agli ecosistemi e ai loro servizi. Il nuovo accordo di partenariato servirà pertanto per fornire i “dati mancanti” sul “capitale naturale” di un paese e guidare così i leader politici nel processo decisionale. “La ricchezza naturale delle nazioni deve essere un investimento valutato in combinazione con il suo capitale finanziario, industriale e umano” ha affermato Zoellick. “I conti nazionali devono riflettere i servizi fondamentali dello stoccaggio del carbonio che le foreste offrono ed il valore, in termini di protezione costiera, che proviene da barriere coralline e mangrovie”. “Attraverso questa nuova partnership, abbiamo in programma progetti pilota per integrare la valutazione dell’ecosistema nella contabilità nazionale e poi su scala globale”.

Il partenariato nei prossimi cinque anni dovrà:
* Dimostrare come i paesi possano quantificare il valore degli ecosistemi e dei servizi in termini di reddito e di valore patrimoniale.
* Sviluppare modi di incorporare questi valori nella pianificazione e progettazione di politiche specifiche collegate a ricchezza e crescita economica.
* Elaborare orientamenti per l’attuazione pratica di sistemi di valutazione che possano essere applicati in tutto il mondo.

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