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Biodigestore di Cadino: le precisazioni della provincia

Le aree abitate non saranno raggiunte da odori prodotti dall’impianto di biocompostaggio da realizzarsi nel Comune di Faedo, in località Cadino: lo dicono lo studio commissionato dalla Provincia autonoma di Trento e anche quello di Bolzano. Con riferimento alle dichiarazioni rilasciate oggi ad un quotidiano locale da parte di Stefan Franceschini, vicepresidente del comitato contro l’impianto e vicepresidente dei giovani della Svp, la Provincia autonoma di Trento vuole fornire alcune precisazioni.

Durante lo svolgimento dell’istruttoria che ha condotto all’approvazione dell’accordo di programma per la localizzazione dell’impianto di Cadino, nel comune di Faedo, sono stati esaminati i potenziali impatti derivanti dall’insediamento di un impianto di digestione anaerobica, con particolare riguardo alle emissioni di odore prodotte dalla tecnologia impiegata. Nell’accordo, infatti, si evidenzia l’importanza di verificare che – in base alle migliori tecnologie disponibili – il progetto di impianto non dia luogo ad emissioni di odore tali da determinare per la popolazione residente o per le attività produttive e per gli esercizi pubblici operanti nella zona una significativa incidenza sulle condizioni di vivibilità ambientale e territoriale.
A seguito delle osservazioni critiche sollevate dagli abitanti di Cadino e dal Comune di Salorno, si è ritenuto opportuno approfondire ulteriormente il problema delle emissioni di odore, effettuando uno studio volto ad approfondire gli eventuali impatti odorigeni emessi dalla tipologia di impianto che si andrà a realizzare e valutandone la ricaduta sul territorio limitrofo, al fine di assicurare che non vi siano emissioni impattanti significative per le persone residenti o per le attività produttive e per gli esercizi pubblici esistenti nella zona.
Si è deciso di commissionare a ricercatori del Politecnico di Milano la realizzazione di uno studio previsionale di impatto odorigeno per un impianto di digestione anaerobica e compostaggio di “Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano” e verde, mediante un modello matematico per la simulazione della dispersione atmosferica degli odori. La simulazione ha preso in considerazione tutte le potenziali sorgenti di odore dell’impianto, valutando la ricaduta delle emissioni di odore sul territorio limitrofo all’impianto stesso. Per la realizzazione di questo studio sono stati utilizzati i dati meteorologici di 2 anni completi. Per quanto riguarda i dati emissivi, questi sono stati ipotizzati valutando i dati relativi ad impianti analoghi a quello in esame. Il modello che ne è scaturito permette di simulare la dispersione di inquinanti chimici gassosi specifici, di materiale particolato e di odore. Per simulare la dispersione di una o più sorgenti di inquinanti sono necessari dati di tre classi diverse: dati meteorologici, dati orografici e di profilo del suolo (presenza di rilievi, colline, ma anche di edifici prossimi alle sorgenti) e dati emissivi (in particolare: le portate di inquinanti). Dallo studio emerge con chiarezza che non vi è alcun interessamento di aree abitate da odori prodotti dall’impianto di biocompostaggio da realizzarsi nel Comune di Faedo.
Tutti i dati utilizzati per lo studio sono sempre stati messi a disposizione dell’APPA di Bolzano e sono state inviate numerose note per capire la metodologia di analisi che sarebbe stata applicata dall’APPA di Bolzano per la conduzione di uno studio parallelo.
Anche l’APPA di Bolzano ha infatti fatto eseguire un analogo studio da una società di sua fiducia. Nel luglio di quest’anno, durante un incontro, i dati dei due studi, quello commissionato dalla Provincia di Trento e quello commissionato da Bolzano, sono stati confrontati. I due studi portavano al medesimo risultato di esclusione di qualsiasi interferenza di odori prodotti dall’impianto con l’abitato di Salorno.
L’incontro ha consentito inoltre di avviare una proficua collaborazione con l’APPA Bolzano, collaborazione che si concretizzerà soprattutto nella fase di valutazione di impatto ambientale dell’impianto che rappresenta la sede principale di valutazione dell’impatto complessivo dell’opera e di temperamento di tutte le istanze che emergeranno.