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Biodiesel: gusci di gamberetti per catalizzatori sostenibili

(Rinnovabili.it) – Specialità cinese ai gamberetti. Non si tratta di un piatto della cucina mandarina bensì del lavoro di laboratorio portato a termine dagli scienziati Linguo Yang, Xinsheng Zheng e Aiqing Zhang, all’interno dei processi produttivi di biocarburante, e pubblicato ora sulla rivista “Energy and Fuels”.
I tre ricercatori cinesi sono riusciti, utilizzando semplici gusci di gamberi, a creare un modo per produrre, a basso costo e ad alta efficienza, un catalizzatore per la sintesi di biodiesel. L’esoscheletro di questi crostacei è un rifiuto delle industrie alimentari di trasformazione ampiamente disponibile; oltre ad essere completamente biodegradabile, il guscio contiene chitina, un polisaccaride con struttura porosa, che si è dimostrato un ottimo acceleratore della reazione di transesterificazione, utilizzata per produrre biocarburanti a partire da diversi olii vegetali, e in questo caso a partire da metanolo e olio di colza. Entrando nei dettagli i ricercatori hanno scoperto che il più alto grado di conversione (l’89,1%) viene raggiunto ad una temperatura di 65 °C, con il 2,5% in peso di catalizzatore, un rapporto metanolo – olio di colza di 9:1 e un tempo di reazione di tre ore. L’attività catalitica si pensa derivi da siti di attivazione formatisi quando il fluoruro di potassio (KF) reagisce con i gusci parzialmente carbonizzati.

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