Il parlamento cipriota sta valutando la modifica della normativa che vieta la promozione o l'utilizzo di biofuel prodotti da colture geneticamente modificate
(Rinnovabili.it) – Il Ministero del Commercio cipriota sta facendo pressioni sulla Camera dei Rappresentanti affinché modifichi una legge del 2005 che vieta la vendita di biocarburanti prodotti a partire da colture vegetali geneticamente modificate al fine di evitare i milioni di euro di multa da parte dell’Unione europea per il mancato rispetto di una delle sue direttive. La Repubblica di Cipro, mettendo al bando la commercializzazione di biocombustibili Ogm senza previa comunicazione alla Commissione europea, è difatti venuta meno agli obblighi incombenti in forza dell’art. 28 del Trattato CE e dell’art. 8, n. 1, della direttiva 98/34/CE. L’esecutivo europeo si è pertanto rivolta alla Corte di giustizia europea il 28 maggio di quest’anno per chiedergli di pronunciarsi sulla questione, nella convinzione che “il divieto cipriota non sia necessario per la tutela di un qualsiasi interesse generale e, in secondo luogo, che le norme nazionali che vietano in modo assoluto un prodotto contrastino con il principio di proporzionalità”.
La Commissione Ue ha sottolineato in particolar modo l’assenza di una vera motivazione scientifica a sostegno della legge promulgata, a suo tempo giustificata con l’intenzione di proteggere la biodiversità di Cipro, dato che le piante in questione sarebbero coltivate al di fuori dell’Isola. Ora in vista della condanna alle spese da parte della Corte di Giustizia, il Governo si appresta a modificare la norma, sperando in una riuscita positiva; si tratterebbe, infatti, del secondo tentativo, dopo quello avanzato nel 2007 e bocciato per un solo voto.