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Biocarburanti: meglio sugli aerei che nelle auto?

(Rinnovabili.it) – Qual’è il destino migliore per i biocombustibili? Per Policy Exchange non ci sono dubbi: per alimentare con biofuel tutte le autovetture del mondo servirebbe una coltura delle dimensioni degli Stati Uniti ecco perchè sarebbe necessario che l’Unione Europea finanziasse la ricerca per carburanti derivanti dalle piante da impiegare per gli aerei al fine di ridurre le emissioni di CO2.
Sul tema biocarburanti gran parte dell’opionione rimane scettica, nella convinzione che la realizzazione crei maggiori quantità di gas dannosi, con il conseguente aumento del prezzo del cibo per le popolazioni meno abbienti.
Molti biofuel derivano da colture come il mais e la canna da zucchero ma anche dalla colza e mentre il bioetanolo è solitamente miscelato con la benzina mentre il biodiesel ha la particolarità di poter essere utilizzato anche puro.
Il Governo del Regno Unito, che ha finanziato un centro di ricerca con una somma di 27 milioni di sterline, sta cercando di trovare delle valide alternative ai combustili fossili in quanto circa il 25% delle emissioni di gas serra derivano dai trasporti.
Nell’aprile del 2008 il Governo ha anche introdotto “Renewable Transport Fuel Obligation” richiedendo che almeno in 2,5% dei carburanti venduti nelle stazioni di rifornimento siano biofuel, abbassando il target che era fissato al 5%.
Un’associazione non-partisan inglese ha però consigliato al Governo di impiegare i 550 milioni di sterline per fermare la distruzione delle foreste pluviali e delle torbiere che danno un valido contributo all’eliminazione del biodissido di carbonio dall’atmosfera.
Ma per Policy Exchange l’utilizzo di biocarburanti è l’unico modo, nel futuro, per soddisfare il desiderio della gente di viaggiare senza aumentare le emissioni di gas a effetto serra per questo si spera che le compagnie aeree verranno alimentate da una miscela con biocarburanti e cherosene in quantità crescenti a partire dal 2020.
E’ però importante che le colture dedicate alla creazione di biocombustibili non vadano a sostituire la coltura per fini alimentari in modo da non creare disagi alle popolazioni e al fine di tutelare gli habitat delle foreste pluviali preservate.

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