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Biocarburanti: le sfide da affrontare nel valutare il ciclo di vita

(Rinnovabili.it) – Costi crescenti, scorte ridotte e una forte preoccupazione per il cambiamento climatico globale: è questo il mix di fattori che rende necessario lo sviluppo di alternative credibili all’utilizzo di combustibili fossili, se non altro per venire incontro alle impellenti necessità del settore dei trasporti. La scelta tradizionale in questo senso va nella direzione delle biomasse da cellulosa, i cui principali vantaggi sono rappresentati dalla combustione pulita e non inquinante. Le più importanti questioni, comunque, riguardano anche l’impatto sociale ed economico di queste alternative: ecco perché, come ha spiegato Thomas McKone, esperto di “health risk management”, le principali sfide per i biocarburanti includono le limitazioni delle risorse, i rischi per la salute, la domanda d’acqua, lo sfruttamento del suolo e gli impedimenti del mercato, elementi con cui confrontarsi se si vogliono ottenere tecnologie innovative e di alta qualità. McKone, tra l’altro, è l’autore del rapporto “Grand Challenges for life-cycle assessment of biofuels”, una ricerca finanziata da una borsa di studio dell’ “Energy Biosciences Institute”:https://www.google.it/url?sa=t&source=web&cd=1&ved=0CC4QFjAA&url=http%3A%2F%2Fwww.energybiosciencesinstitute.org%2F&ei=61xVTbbaKIrFswaWk4jPDA&usg=AFQjCNGK6RCUqDfh1RakMecpj3sHZR0pIA, ma soprattutto una partnership di rilievo tra l’Università di Berkeley, quella dell’Illinois e il colosso energetico British Petroleum. In questa pubblicazione sono riassunte le sette sfide più importanti a cui bisogna fare riferimento nella valutazione delle alternative ai combustibili fossili. Ebbene, occorre anzitutto comprendere le esigenze dei contadini e l’utilizzo del suolo, ma soprattutto prevedere nuove tecnologie e pratiche in tale campo; inoltre, sempre secondo McKone, la caratterizzazione delle emissioni e le loro conseguenze sulla salute rappresentano un ulteriore punto di confronto. Per concludere, bisogna affrontare con urgenza l’eccessiva eterogeneità degli impianti, la variabilità e l’incertezza dell’analisi del ciclo di vita, ma anche l’allocazione temporale delle emissioni in atmosfera.

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