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Batteri ed idrogeno “pulito” per produrre etanolo

Nella base di ZeaChem, a Menlo Park, California, alcuni scienziati hanno utilizzato un batterio che riesce a produrre, a partire dalla biomassa, il 50% di etanolo in più rispetto a quelli comunemente impiegati. Nei laboratori della compagnia pare si sia giunti ad elaborare un nuovo processo in grado di produrre due milioni di galloni di etanolo all’anno da una fonte che non sia, come quelle tradizionali, basata sulle risorse commestibili come i cereali. Dan Verser, fondatore e vicepresidente della ZeaChem, afferma inoltre che la costruzione di macchinari adeguati e l’avvio della produzione potrebbero essere verosimili nel giro di un anno, praticamente entro il 2008. Mentre con i procedimenti tradizionali il rischio è di sprecare fino ad un terzo della materia prima nella fase di trasformazione della biomassa in zuccheri e quindi in gas, il procedimento messo a punto a Menlo Park utilizza il batterio Moorella thermoacetica, che converte gli zuccheri in acido acetico senza produrre biossido di carbonio. Una volta ottenuto l’acido acetico, i ricercatori lo convertono in etil-acetato, un solvente molto comune. Infine, per ottenere etanolo, gli scienziati utilizzano il prodotto di scarto della trasformazione della biomassa in zuccheri, ovvero la lignina. Grazie a questo processo, chiuso, energeticamente positivo e ambientalmente compatibile, si produce il 40% in più di etanolo, che in un futuro molto prossimo potrà arrivare fino al 50%.

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