Rinnovabili

Bando “relitti urbani”: case e servizi da edifici dismessi e terreni abbandonati

Entro il 3 febbraio 2011 i proprietari di edifici fatiscenti o di terreni abbandonati (ma anche di ex manufatti industriali e capannoni in stato di degrado) possono presentare proposte di recupero per realizzare “servizi di interesse urbano e metropolitano, infrastrutture e case”, avendo in cambio la possibilità di ricostruire a condizioni vantaggiose. Questo è quanto dispone il bando sui “relitti urbani”, presentato lo scorso dicembre alla Casa dell’Architettura

Idea di fondo del bando, coniugare ripresa delle attività in edilizia e miglioramento urbano nelle periferie. Il Campidoglio intende in primo luogo compiere una ricognizione sistematica dei “relitti urbani” suscettibili di recupero architettonico e urbanistico. Il grosso si trova sulle consolari est (Casilina, Prenestina, Tiburtina) e sulla direttrice Ostiense-Colombo.

Requisiti per aderire al bando: gli edifici non devono essere abusivi e il loro volume non può essere inferiore a 10 mila metri cubi. I terreni non edificati devono avere superficie non inferiore ai 2 ettari. Altri “paletti” fondamentali: esclusi dal bando il centro storico e l’agro romano. Vietato cambiare la destinazione d’uso quando questa è residenziale. Chi costruisce case deve garantire che il 20% delle nuove edificazioni sia destinato ad “housing sociale” e a servizi.

I “premi di cubatura”: per singoli edifici demoliti e ricostruiti si può incrementare il volume fino a un 35% in più, per le aree edificate fino al 40%, per quelle non edificate (o interessate da vincoli ambientali) fino al 50%.

Si tratta, ha detto l’assessore ai Lavori Pubblici e alle Periferie, Fabrizio Ghera, del “recupero di alcuni pezzi di città”, senza “interventi invasivi” e con un metodo che dà respiro alle imprese e “chiede in cambio opere pubbliche per il territorio”

Per saperne di più, vedi le pagine del Dipartimento Periferie con il testo integrale del bando.

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