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Bali: domani tutti i ministri dell’ambiente a convegno

Ultimi frenetici giorni a Bali. Sul tavolo i problemi degli ingenti investimenti che si dovrebbero intraprendere, delle posizioni di Usa e Giappone, le opzioni sul documento conclusivo. Domani giornata speciale con una riunione di tutti i ministri dell'Ambiente dei paesi convenuti

Adesso occorre immediatamente una programmazione per il settore privato che sarà chiamato ad investire cifre enormi nel mercato dell’energia per ridurre l’inquinamento da Co2. E quello che chiede ai vari governi l’Agenzia Internazionale dell’Energia, durante la conferenza di Bali e alla vigilia della sessione politica di domani che vedrà impegnati i ministri dell’ambiente. ”I governi – ha detto il direttore esecutivo dell’Agenzia, Nobuo Tanaka – devono rapidamente fornire un piano di lavoro fattibile e trasparente per facilitare investimenti stimati in 22 mila miliardi di dollari da qui al 2030. Oggi cadono i 10 anni del Protocollo di Kyoto ma c’è poco di che gioire: le emissioni di Co2 – ha ricordato Tanaka – sono gia’ il 20% al di sopra di quelle del ’97 e senza nuove politiche le emissioni di Co2 del settore energetico – ha concluso – arriveranno a 42 miliardi di tonnellate nel 2030”.

h4{color:#D3612B;}. Gli Usa e le tre ipotesi sul tavolo

La Conferenza di Bali si trova a dover stilare una bozza in vista del documento conclusivo che tenga conte dgli sforzi negoziali che hanno portato in pratica a tre possibili opzioni: l’istituzione di un processo informale nell’ambito della Convenzione sui cambiamenti climatici, (come quella del ’92 cui aderirono anche gli Usa), senza un preciso mandato per elaborare decisioni. Seconda opzione, l’istituzione di un processo formale nell’ambito della Convenzione con un preciso mandato per elaborare decisioni, che preveda attività preparatorie. Terza ipotesi, l’istituzione di un processo unico che integri gli impegni della Convenzione e quelli del Protocollo di Kyoto con un preciso mandato per elaborare decisioni.
La maggior parte dei Paesi industrializzati ha espresso una preferenza per quest’ultima opzione con la possibilità semmai di approdare alla seconda a condizione che siano soddisfatte alcune condizioni come la coerenza della data della fine dei lavori tra i due tronconi di impegni e il loro coordinamento. Il Giappone si è schierato per la seconda opzione, mentre per gli Usa la terza opzione è inaccettabile e l’orientamento è di accettare la seconda possibilità.

h4{color:#D3612B;}. Pecoraro Scanio arriva alla Conferenza

Il Ministro dell’Ambiente italiano è arrivato a Bali per partecipare domani, con i suoi colleghi dei paesi presenti, ad una sessione importante di questa conferenza.
”Il primo report che ho avuto è quello che occorre lavorare nell’ambito Ue – ha detto Pecoraro Scanio – Noi supportiamo la linea che tenga insieme i due negoziati ma domani chiederò all’Unione Europea che non si accettino frenate da parte di paesi fuori dal Protocollo di Kyoto. Tranne che sulla lotta alla desertificazione – ha continuato il ministro – gli altri temi sono frenati da molti ostacolatori. La preoccupazione riguarda la marcia separata tra il Protocollo di Kyoto e la Convenzione sui cambiamenti climatici, meno vincolante. Serve un impegno vero per il Trattato di Copenaghen e l’Ue deve fare la sua parte. Obiettivo, quello di Copenaghen, che è già importante riconoscere”. Ha poi aggiunto sulla posizione degli Stati Uniti – gli Usa sono morbidi nella tattica ma non hanno modificato nulla nella sostanza – ha concluso Pecoraro.
Per il ministro stavolta ”non si parla solo di settore industriale ma si punta a settori che in questi anni hanno conosciuto un vero e proprio boom. La riduzione, secondo i tecnici, riguarda 40-45 milioni di tonnellate di CO2. I tagli da effettuare vanno calcolati sulla base degli obiettivi del Protocollo di Kyoto e riguardano la quantità di emissioni del 1990. A quella data in Italia le emissioni di CO2 erano 516,8 milioni di tonnellate. Secondo Kyoto l’Italia deve tagliare del 6,5% e invece siamo arrivati a più di 612 milioni di tonnellate. Il taglio complessivo riguarda oltre 100 milioni di tonnellate, di cui circa 60 si prevede con vari meccanismi, così l’ammanco è di 40-45 milioni di tonnellate che si pensa di recuperare nel piano nazionale di riduzione delle emissioni”.

Per le informazioni sulle precedenti giornate

“2 dicembre 2007”:https://www.rinnovabili.it/al-via-il-summit-mondiale-di-bali-700094

“3 dicembre 2007”:https://www.rinnovabili.it/al-via-il-summit-mondiale-di-bali-700094

“4 dicembre 2007”:https://www.rinnovabili.it/bali-le-parti-si-organizzano-700107

“5 dicembre 2007”:https://www.rinnovabili.it/bali-guerra-alla-deforestazione-500070

“6 dicembre 2007”:https://www.rinnovabili.it/bali-quarto-round-500076

“7 dicembre 2007”:https://www.rinnovabili.it/climaitalia-in-graduatoria-tra-i-paesi-piu-inquinanti-700130