Ultimi frenetici giorni a Bali. Sul tavolo i problemi degli ingenti investimenti che si dovrebbero intraprendere, delle posizioni di Usa e Giappone, le opzioni sul documento conclusivo. Domani giornata speciale con una riunione di tutti i ministri dell'Ambiente dei paesi convenuti
Adesso occorre immediatamente una programmazione per il settore privato che sarà chiamato ad investire cifre enormi nel mercato dell’energia per ridurre l’inquinamento da Co2. E quello che chiede ai vari governi l’Agenzia Internazionale dell’Energia, durante la conferenza di Bali e alla vigilia della sessione politica di domani che vedrà impegnati i ministri dell’ambiente. ”I governi – ha detto il direttore esecutivo dell’Agenzia, Nobuo Tanaka – devono rapidamente fornire un piano di lavoro fattibile e trasparente per facilitare investimenti stimati in 22 mila miliardi di dollari da qui al 2030. Oggi cadono i 10 anni del Protocollo di Kyoto ma c’è poco di che gioire: le emissioni di Co2 – ha ricordato Tanaka – sono gia’ il 20% al di sopra di quelle del ’97 e senza nuove politiche le emissioni di Co2 del settore energetico – ha concluso – arriveranno a 42 miliardi di tonnellate nel 2030”.
h4{color:#D3612B;}. Gli Usa e le tre ipotesi sul tavolo
La maggior parte dei Paesi industrializzati ha espresso una preferenza per quest’ultima opzione con la possibilità semmai di approdare alla seconda a condizione che siano soddisfatte alcune condizioni come la coerenza della data della fine dei lavori tra i due tronconi di impegni e il loro coordinamento. Il Giappone si è schierato per la seconda opzione, mentre per gli Usa la terza opzione è inaccettabile e l’orientamento è di accettare la seconda possibilità.
h4{color:#D3612B;}. Pecoraro Scanio arriva alla Conferenza
”Il primo report che ho avuto è quello che occorre lavorare nell’ambito Ue – ha detto Pecoraro Scanio – Noi supportiamo la linea che tenga insieme i due negoziati ma domani chiederò all’Unione Europea che non si accettino frenate da parte di paesi fuori dal Protocollo di Kyoto. Tranne che sulla lotta alla desertificazione – ha continuato il ministro – gli altri temi sono frenati da molti ostacolatori. La preoccupazione riguarda la marcia separata tra il Protocollo di Kyoto e la Convenzione sui cambiamenti climatici, meno vincolante. Serve un impegno vero per il Trattato di Copenaghen e l’Ue deve fare la sua parte. Obiettivo, quello di Copenaghen, che è già importante riconoscere”. Ha poi aggiunto sulla posizione degli Stati Uniti – gli Usa sono morbidi nella tattica ma non hanno modificato nulla nella sostanza – ha concluso Pecoraro.
Per il ministro stavolta ”non si parla solo di settore industriale ma si punta a settori che in questi anni hanno conosciuto un vero e proprio boom. La riduzione, secondo i tecnici, riguarda 40-45 milioni di tonnellate di CO2. I tagli da effettuare vanno calcolati sulla base degli obiettivi del Protocollo di Kyoto e riguardano la quantità di emissioni del 1990. A quella data in Italia le emissioni di CO2 erano 516,8 milioni di tonnellate. Secondo Kyoto l’Italia deve tagliare del 6,5% e invece siamo arrivati a più di 612 milioni di tonnellate. Il taglio complessivo riguarda oltre 100 milioni di tonnellate, di cui circa 60 si prevede con vari meccanismi, così l’ammanco è di 40-45 milioni di tonnellate che si pensa di recuperare nel piano nazionale di riduzione delle emissioni”.
Per le informazioni sulle precedenti giornate
“2 dicembre 2007”:https://www.rinnovabili.it/al-via-il-summit-mondiale-di-bali-700094
“3 dicembre 2007”:https://www.rinnovabili.it/al-via-il-summit-mondiale-di-bali-700094
“4 dicembre 2007”:https://www.rinnovabili.it/bali-le-parti-si-organizzano-700107
“5 dicembre 2007”:https://www.rinnovabili.it/bali-guerra-alla-deforestazione-500070
“6 dicembre 2007”:https://www.rinnovabili.it/bali-quarto-round-500076
“7 dicembre 2007”:https://www.rinnovabili.it/climaitalia-in-graduatoria-tra-i-paesi-piu-inquinanti-700130