Ha preso il via oggi a Torino il tavolo di lavoro incaricato della predisposizione del nuovo Piano Regionale Energetico Ambientale. Si tratta dello strumento di programmazione con il quale la Regione, nel rispetto degli indirizzi e delle norme vigenti, individua obiettivi, parametri e indicatori
di qualità in termini di produzione, trasporto, distribuzione e consumo di energia, raccordati con tutti gli altri obiettivi ambientali.
Del tavolo fanno parte l’assessore regionale all’Energia Massimo Giordano, Mauro Piazzi (Ipla), Francesco Profumo (Rettore Politecnico), Salvatore Coluccia (Vice Rettore Università di Torino), Alessandro Battaglino e Davide Damosso (Polo EnviPark), Fabrizio Longa (Polo Rinnovabili Tortona), Giovanni Lai (Enea), Vincenzo Corrado (assessorato regionale all’Ambiente) e rappresentanti della Direzione Innovazione, Ricerca e Università della Regione, competente in materia di politiche energetiche.
L’obiettivo del piano è individuare gli indirizzi strategici in tema di energia per i prossimi anni, con particolare riferimento allo sfruttamento delle fonti rinnovabili. ” Quello di oggi è l’avvio di un percorso importante per il futuro energetico del Piemonte – commenta l’ assessore Giordano – La nostra priorità sarà mettere ordine in ambiti non ancora troppo chiari, consapevoli della necessità di mettere a punto un piano che abbia ricadute importanti sul territorio piemontese. Pensiamo infatti alla necessità di sviluppare le energie rinnovabili a livello di filiera, in maniera pragmatica e tenendo sempre in debita considerazione le esigenze produttive e occupazionali dei nostri territori “.
Il piano regionale energetico-ambientale è predisposto dalla Giunta, approvato dal Consiglio regionale e ha validità triennale.
Tra le principali finalità di questo strumento ci sono l’individuazione dei presupposti per un corretto sviluppo del sistema energetico regionale, la riduzione delle emissioni dei gas responsabili delle variazioni climatiche derivanti dai processi di carattere energetico, lo sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili (comprese quelle relative alle produzioni agricole) e la riduzione dei consumi energetici insieme all’aumento dell’efficienza nei settori produttivo, abitativo, terziario, agricolo, dei trasporti.
La Giunta regionale, entro sei mesi dall’approvazione del piano regionale energetico-ambientale, individua inoltre uno specifico programma di azioni sulla base degli obiettivi e degli indirizzi del piano, ai fini della loro attuazione.