La notizia non è buona né per l’ambiente né per gli automobilisti. Infatti, secondo un rapporto finanziato dal governo statunitense e reso noto oggi, ci vorranno almeno quindici anni prima che automobili alimentate con pile a idrogeno costituiscano una realtà commercialmente realizzabile, anche quando fosse superato ogni ostacolo tecnologico e il governo dovesse intervenire con degli specifici incentivi.
Nella più ottimistica ipotesi, le case automobilistiche arriverebbero a vendere non più di due milioni di auto elettriche (alimentate a pile) entro il 2020, in base ai dati dello studio del “National Research Council”. Questo costituirebbe solo l’1% dei veicoli circolanti negli Stati Uniti.
George W. Bush nel 2003, caldeggiò un investimento di 1,2 miliardi di dollari per sviluppare infrastrutture per l’alimentazione a pile.
Nel 2005 Congresso commissionò al National Research Council uno studio per capire che tipo di finanziamenti federali e quali altri aiuti sarebbero stati necessari per aumentare il modo significativo la percentuale di auto elettriche entro il 2020.
Ma anche i fautori di questa tecnologia, la giudicano ancora ai primi passi, ma come un sistema concreto per diminuire nettamente il ricorso al petrolio e le emissioni di Co2.
L’analisi del “National Research Council” quindi rivela che nel frattempo la possibilità di ridurre il consumo di petrolio, e relative emissioni di gas serra, nei prossimi 20 anni, sarà costituito da un mix energetico, tra cui il miglioramento dell’efficienza dei dispositivi a gas.