Il Senato blocca per la seconda volta l'approvazione dell'ETS. Il governo annuncia che l'Australia fino al 2013 non avrà un regime di gestione delle emissioni rimandando ogni decisione all'anno di scadenza del protocollo di Kyoto
(Rinnovabili.it) – L’Australia abbandona i piani relativi al sistema di scambio legato al meccanismo delle emissioni, meglio conosciuto come ETS (Emission trading Scheme). Bloccato al Senato il provvedimento salva emissioni non entrerà in vigore, almeno non entro il 2013, come ha confermato lo stesso Primo Ministro Kevin Rudd.
Il Premier, che da tempo definisce quella ambientale “la più grande sfida morale della nostra generazione” è stato per questo accusato di remare contro la salvaguardia del Pianeta rallentandone lo sviluppo e andando contro a quanto fin’ora dichiarato a sostegno delle politiche ambientali.
“L’attuazione di un piano per la riduzione dell’inquinamento da carbonio in Australia sarà, di conseguenza, prorogato fino a dopo la conclusione del periodo di validità di Kyoto, che terminerà alla fine del 2012”, ha commentato Rudd ribadendo, nonostante il nulla di fatto, la centralità della questione Ambiente tra le prerogative del suo mandato. Sottolineata come un passo indietro la decisione del governo australiano, la cui opposizione si è dichiarata più volte dubbiosa circa la necessità imminente di fare qualcosa di concreto nella lotta globale al cambiamento climatico, è stata vista anche come una conseguenza all’attuale situazione del paese, estremamente dipendente dai combustibili fossili grazie ai quali produce il 90% dell’energia del paese.
Tra le economie più inquinanti, l’Australia potrebbe presto trovarsi in una situazione problematica sul territorio internazionale, visto che la tendenza globale sta manifestando la volontà di impegnarsi in politiche concrete a favore della riduzione dell’inquinamento e del sostegno alle economie in difficoltà. Il paese con ogni probabilità non riuscirà a mantenere la promessa di riduzione degli inquinanti del 5% rispetto ai dati del 2000 entro il 2020 ma il prossimo appuntamento per la discussione sull’adozione di politiche volte alla riduzione delle emissioni di inquinanti è attesa per il mese prossimo.