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Australia: Greenpeace critica l’appoggio degli ecologisti al “carbone pulito”

Wwf Australia, Climate Institute e l'Australian Coal Association con il sindacato del settore Cfmeu, propongono una task force sulla cattura e stoccaggio della CO2

Critiche pesanti da parte di Greenpeace nei riguardi degli ecologisti australiani. È di oggi la notizia di un accordo di cooperazione tra Wwf Australia, Climate Institute, l’Australian Coal Association e il sindacato del settore CFMEU (Construction Forestry Mining Energy Union). L’obiettivo di tale rapporto consiste nel chiedere al governo federale di formare una task force sulla cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica (CCS), da sviluppare con un approccio coordinato su scala nazionale. “Siamo delusi di questo sostegno alla linea promossa dall’industria del carbone, – ha detto il direttore della campagna sul clima di Greenpeace, Stephen Campbell – la CCS non sarà pronta in tempo per contribuire in alcun modo alle forti riduzioni delle emissioni, che saranno necessarie nel prossimo decennio”. Anche il partito dei Verdi non condivide la proposta e definisce la CCS “una cortina fumogena”. “La tecnologia non è provata come sostengono – ha detto la portavoce per il cambiamento climatico e l’energia, Christine Milne, che aggiunge – l’alleanza fra le due organizzazioni e l’industria del carbone, compromette gli sforzi del movimento ambientalista per progredire verso una futuro di basse emissioni, che tutti noi vogliamo”. Per John Connor, direttore del Climate Institute, le polemiche tra i gruppi ambientalisti rappresentano un “sano e costruttivo dibattito”. “La nostra posizione – ha detto – è che la cattura della CO2, debba essere parte del mix di soluzioni di energia pulita”.

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