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Audit europeo per le città d’Europa

Elaborato l'Urban Atlas in base all’audit eseguito su 185 città dell'Unione con particolare attenzione alle dinamiche relative al riscaldamento globale

Sono 19 le città italiane che partecipano all’audit europeo il cui scopo è quello di dare un ritratto all’Europa urbana, Urban Atlas, assieme alle altre 166 sparse per tutta Europa. Bari, Bologna, Brescia, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Modena, Napoli, Padova, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Taranto, Torino, Trieste, Venezia, Verona fanno pertanto parte dell’Atlante prodotto dalla Commissione Europea e dagli Stati membri. Per la costruzione dell’Atlante destinato a fornire mappe digitali dettagliate è stato è stato considerato un campione di città medie e grandi accompagnate da migliaia di fotografie satellitari disponibili grazie alla tecnologia spaziale europea. L’audit è consistito nel monitoraggio dell’ambiente e della sicurezza relativo a ciascuna delle 185 città, per un ammontare di 1 milione di euro di finanziamento dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, l’intero progetto Urban Atlas rientra nell’iniziativa Global Monitoring of Environment and Security , GMES che dovrebbe essere pienamente operativo nel 2011 data ultima rispetto alla quale l’Atlante urbano coprirà tutte le città. Le sue mappe forniscono una classificazione paneuropea delle zone urbane, offrono inoltre informazioni comparabili sulla densità delle aree residenziali sulle zone commerciali e industriali, sulle dimensioni degli spazi verdi e sull’ esposizione al rischio di inondazioni, oltre a consentire il monitoraggio dell’estendersi delle aree urbane, strategiche per la pianificazione dei trasporti pubblici nelle periferie. L’utilità dell’Atlante è indubbia; esso infatti, mettendo a disposizione dei tecnici del settore i dati più aggiornati e precisi possibile sui terreni, consentirà un’analisi concreta e veritiera dei rischi e delle opportunità in maniera più efficace. Gli urbanisti quindi avranno uno strumento di valutazione importante per quanto riguarda la valutazione dei rischi idrologici, dell’impatto e dell’evoluzione dei cambiamenti climatici, oltre che una guida per stabilire le esigenze infrastrutturali e di trasporto pubblico.

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