Rinnovabili

Assolterm: il solare termico è a un punto di svolta

Il solare termico cresce a un ritmo sempre più sostenuto nel nostro Paese anche se le maggiori sfide in questo comparto si giocheranno nei prossimi dieci anni. In attesa della presentazione ufficiale del _Position Paper per la promozione del solare termico in Italia_ e delle _Linee guida sull’obbligo solare,_ abbiamo intervistato il Segretario Generale di Assolterm, Valeria Verga, per capire come e cosa bisognerà fare per rendere, entro il 2020, il mercato del solare termico italiano realmente competitivo.

*_Sofia Capone:_ Valeria Verga, la vostra Associazione sta crescendo molto come qualità di attività intraprese e numero di associati. A suo avviso quali sono stati i vostri punti di forza e quali sono gli obiettivi che ora vi proponete per il futuro?*
*_Valeria Verga:_* Assolterm nasce nel 1997 dalla volontà di piccole imprese specializzate nel solare che intendono promuovere la cultura del solare termico su tutto il territorio nazionale. Oggi Assolterm è a tutti gli effetti un’associazione di categoria che raggruppa la gran parte degli operatori del settore solare termico coprendo l’intera filiera. L’associazione attualmente comprende circa 80 membri tra soci ordinari e soci sostenitori, tra i quali molti tra i maggiori player del settore. Recentemente sono confluite nell’associazione, sia come soci, sia come membri del Consiglio Esecutivo, realtà del solare termico e aziende della termoidraulica convenzionale, conferendo all’associazione maggiore forza, rappresentatività e motivazione. Dal punto di vista delle attività, le maggiori novità riguardano lo studio di mercato e la Commissione tecnica. Lo studio di mercato è stato avviato quest’anno e viene condotto, attraverso rilevazioni trimestrali, in collaborazione con Assotermica e con la consulenza di Price Waterhouse Coopers. La Commissione Tecnica, organo tecnico dell’Associazione suddiviso in più Gruppi di Lavoro, invece, è stata istituita verso la fine del 2009 e il suo fine ultimo è lo sviluppo di documenti che esprimano chiaramente la posizione del settore, da trasmettere ai Ministeri competenti, nonché alle Amministrazioni Regionali.

*_S.C.:_ Come accennava lei, Assolterm ha avviato recentemente la Commissione Tecnica, composta dai soci che vi aderiscono su base volontaria partecipando a gruppi di lavoro su temi specifici. Da che cosa è nata l’esigenza di dotarsi di questo organo tecnico, quali finalità si pone e quali risultati ha già conseguito?*
*_V.V.:_* La Commissione Tecnica ha già dato i suoi primi risultati. I primi due Gruppi di Lavoro (GDL) attivati infatti hanno prodotto due documenti: il Position Paper per la promozione del solare termico in Italia e le Linee guida sull’obbligo solare. L’occasione per presentare i due documenti ufficialmente sarà il “convegno”:https://www.rinnovabili.it/il-futuro-del-solare-termico-nel-prossimo-convegno-di-assolterm595606 , programmato per il prossimo 30 giugno, in occasione dell’Assemblea annuale dei soci, organizzato da Assolterm nella sede del GSE a Roma dal titolo “Il solare termico a un punto di svolta. Meccanismi di incentivazione, normative edilizie e obiettivi al 2020”.
I prossimi GDL che stiamo attivando riguarderanno la semplificazione amministrativa, con l’elaborazione di Linee Guida per la semplificazione e la standardizzazione degli iter burocratici su tutto il territorio nazionale, con particolare riferimento alle aree vincolate, e gli scenari di sviluppo del mercato al 2020. Assolterm sta ora concentrando gli sforzi delle sue attività di comunicazione e lobbying nel mettere in giusto risalto il ruolo del calore nei consumi complessivi di energia e, quindi, l’importanza strategica delle fonti rinnovabili termiche, attraverso l’attivazione di un networking con le altre associazioni delle rinnovabili e con la nostra associazione di riferimento a livello europeo, Estif (European Solar Thermal Industry Federation).

*_S.C.:_ Assolterm, con un documento molto importante, il Position Paper per la promozione del solare termico in Italia, ha espresso la sua posizione sulle misure necessarie per promuovere e incentivare il ST nei prossimi anni. Quali sono i passi che secondo lei oggi il nostro Paese deve compiere per essere veramente competitivo su scala internazionale e raggiungere gli obiettivi imposti dalla Direttiva 20-20-20?*
*_V.V.:_* Il settore del solare termico arricchisce il tessuto industriale italiano creando innovazione e occupazione. Negli ultimi anni il mercato ha presentato uno sviluppo significativo, passando dai 130 MWth del 2006 ai quasi 300 MWth del 2008. Con questi numeri e nonostante la crisi economica abbia colpito anche il nostro settore, il mercato del ST si posiziona al secondo posto in Europa. Il valore dell’installato pro-capite, però, è ancora estremamente basso: 18 kWth per 1000 abitanti, contro i 280 dell’Austria e i 36 della media Europea. Molto, perciò, resta ancora da fare e una buona occasione la offre la Direttiva Europea sulle rinnovabili, la quale prevede che l’Italia dovrà raggiungere, entro il 2020, il 17% di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale di energia, pari a 21,4 Mtep, mentre oggi siamo a circa 7,4 Mtep.
Considerando che, in Europa, ben il 49% dei consumi finali riguarda l’energia termica, di cui il 34% è calore alle basse temperature, e che ben il 61% dei fabbisogni totali di calore alle basse temperature riguardano il settore residenziale, è doveroso immaginare un ruolo centrale del solare termico nel raggiungimento degli obiettivi al 2020. L’obiettivo specifico per il solare termico, vista l’economicità e semplicità della tecnologia, deve essere quello di raggiungere 1 m2 installato per abitante. Si tenga conto che non si tratta di un obiettivo particolarmente ambizioso, in quanto servirebbe a soddisfare il solo fabbisogno di acqua calda sanitaria. Il raggiungimento di questo obiettivo corrisponderebbe a una crescita media annua del 35% e porterebbe a un totale installato nel 2020 di circa 42 GWth con un risparmio di 3,6 Mtep, pari al 25% dell’obiettivo complessivo al 2020 (14 Mtep). I benefici socio-economici di un tale scenario comprenderebbero, oltre al raggiungimento degli obiettivi imposti dalla Direttiva a un minor costo, la creazione di occupazione e ricchezza (si calcola che a circa 100 m2 installati corrisponda un posto di lavoro a tempo pieno e 100.000 Euro di giro d’affari), nonché un significativo risparmio sulle bollette energetiche per i cittadini.
Per raggiungere tale obiettivo è necessario prima di tutto non interrompere una misura che ha finalmente cominciato a funzionare, le detrazioni fiscali del 55%, a tutto vantaggio dei cittadini da una parte e di un costruire improntato alla sostenibilità e al risparmio energetico dall’altra, e puntare anche su altri meccanismi di sostegno che permettano di sviluppare nuove applicazioni e nuove soluzioni tecnologiche (grandi impianti, usi industriali, district heating, solar cooling). Ma gli obiettivi al 2020 non si raggiungono solo con l’incentivazione delle tecnologie rinnovabili, ma anche attraverso la semplificazione amministrativa – servono regole semplici, chiare e uniformi su tutto il territorio nazionale – l’obbligo di rinnovabili per la copertura di almeno il 50% del fabbisogno di acqua calda sanitaria (ACS) – introdotto nel 2006 dal D. Lgs. 311/06 e, a quattro anni di distanza, reso effettivo nella sola Lombardia – e fondamentali attività di accompagnamento come l’informazione e sensibilizzazione dei cittadini, la formazione certificata degli installatori e professionisti e la realizzazione di progetti dimostrativi.

*_S.C.:_ Voi avete fatto, in questi anni, un grande sforzo di informazione sulle tematiche del solare termico, con meeting internazionali, collaborazioni con enti e partecipazione a progetti internazionali. A oggi, secondo lei, cosa può fare l’Italia da un punto di vista soprattutto culturale per promuovere il comparto del solare termico?*
*_V.V.:_* Il suggerimento ci viene dalla Direttiva 202020: bisogna puntare sia sull’informazione che sulla formazione. Per quanto riguarda la prima è necessario mettere in campo una serie di iniziative e strumenti, alcuni più generali come una Campagna pubblicità progresso che dia informazioni semplici e chiare su cosa è il solare termico, a cosa serve e a chi è necessario rivolgersi; altre più specifiche, per esempio sui meccanismi di incentivazione esistenti o sull’obbligo di installare il solare termico nei nuovi edifici. L’incentivazione e l’obbligo solare, infatti, funzionano bene solo se chi se ne può e/o deve avvalere è informato, accompagnato e “facilitato” nel processo che porta all’installazione di un impianto solare termico sul proprio tetto. La formazione è l’altro strumento fondamentale per diffondere una corretta cultura del solare termico nel nostro paese. È importante infatti che soprattutto installatori e progettisti siano adeguatamente formati e che tale formazione sia qualificata e certificata. Una formazione certificata, come d’altra parte ci richiede la Direttiva stessa, ci permetterà di garantire una maggiore qualità e affidabilità delle installazioni che, insieme agli altri strumenti di cui si è detto, dovrebbe finalmente portare il nostro mercato a fare l’auspicato salto di qualità.
(di Sofia Capone)

Exit mobile version