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Associazioni rinnovabili: 11 punti su cui non transigere

(Rinnovabili.it) – E’ nuovamente compatto il fronte delle associazioni di settore presentatosi oggi a Roma per la difesa del futuro delle rinnovabili italiane. Un futuro in cui in gioco non c’è solo un posto nella classifica energetica globale, ma le sorti dell’economia nazionale e del mondo lavorativo. Perché, spiegano con una sola voce Anev, Aper, Assosolare, Assoenergie Future, Gifi, Ises Italia, il decreto che recepisce la Direttiva 2009/28/CE così come formulato “bloccherà lo sviluppo del settore delle rinnovabili che producono energia elettrica provocando un duro colpo all’economia nazionale già fortemente in crisi”. L’incertezza che sta già diffondendosi nel comparto è in parte dovuta all’annunciata sospensione dei finanziamenti previsti da parte del sistema bancario lasciando così molte aziende con investimenti a rischio e coinvolgendo di conseguenza decine di migliaia di posti di lavoro. “Chiediamo – scrivono in una nota stampa congiunta – la riapertura di un confronto attraverso una riflessione aperta che possa portare alla composizione di una decisione equilibrata, capace di dare certezza al mercato, sostenere e promuovere i benefici economici e ambientali che il settore delle energie rinnovabili possono creare”. In tal senso sono stati stilati dei principi generali su cui si dovranno modellare le modifiche correttive proposte:
* Evitare di introdurre meccanismi a effetto retroattivo e in contrasto con il principio cardine di certezza del diritto.
* Definire dei principi di salvaguardia che garantiscano il mantenimento del livello d’incentivazione per gli impianti in costruzione o comunque autorizzati.
* Gli “aggiustamenti” non possono prescindere da periodi di transizione congrui e condivisi con le imprese atti a garantire gli investimenti.
* Definire un quadro normativo che tenga conto per tutte le fonti di una previsione di crescita al 2020 in linea con le reali potenzialità del settore e del decadimento dei costi.
* Dare certezza e velocità dei processi di autorizzazione per un sano sviluppo.
* Definire rapidissimamente i Decreti attuativi mediante un confronto costruttivo con le associazioni di categoria.
* Riconoscere l’impatto positivo delle rinnovabili in termini ambientali, di occupazione, di rientro fiscale per lo Stato, di riduzione della dipendenza energetica dagli altri paesi, e quindi in termini di crescita del PIL.
* Favorire la ricerca nel settore.
* Porsi l’obiettivo del raggiungimento della competitività entro i prossimi 10 anni, che comporterà anche l’azzeramento degli incentivi.
* Stimolare lo sviluppo di un’industria nazionale (grande, piccola, media) tramite apposite misure di supporto.
* Stimolare un ruolo internazionale delle aziende italiane, in parallelo al consolidamento nel nostro paese.

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