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Assocarta: opzione ‘termovalorizzatori’ per ridurre le fonti fossili

L'associazione di Confindustria che raggruppa gli industriali della carta ha espresso il suo parere in merito allo smaltimento dei rifiuti e al loro recupero dal punto di vista energetico

(Rinnovabili.it) – Anche Assocarta decide di dire la sua in merito all’utilizzo delle risorse per la produzione di beni e al conseguente recupero in termini energetici degli scarti; Massimo Medugno, direttore generale dell’associazione di Confindustria che raggruppa gli industriali della carta, delle paste per carta e dei cartoni, ha un’idea ben precisa a tal proposito, in particolare per quel che riguarda il possibile valore aggiunto che potrebbe essere ottenuto dai rifiuti.
In effetti, seguendo quanto riportato dal Decreto legislativo 205 del 2010, testo che ha consentito di recepire la direttiva comunitaria 98 del 2008 (la cosiddetta “Direttiva Rifiuti”) “ai rifiuti generati nell’ambito del riciclaggio e del recupero deve assegnata la priorità sia in materia di smaltimento che di piani regionali”. Un ambito strettamente correlato al lavoro dell’industria cartaria, soprattutto in considerazione del fatto che ogni anno vengono destinati al riciclo sei milioni di tonnellate di carta da macero.
Ecco perchè, anche come suggerimento a quelle regioni che si apprestano a redigere i propri piani, Medugno sottolinea le potenzialità derivate da un maggior ricorso alla termovalorizzazione, come scelta per tagliare l’uso delle fonti fossili ma anche il trasferimento dei rifiuti in discrica, divenendo “un elemento non limitante (come è attualmente) ma di spinta per iniziative già in essere (e future) con benefici sotto il profilo sociale e ambientale”.

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