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Artusa: la Toscana diventerà il distretto delle rinnovabili

“Abbiamo maturato la convinzione che lo sviluppo economico sia legato all’energia e per questo creeremo un vero e proprio mercato regionale delle rinnovabili”, promessa di Artusa

La Toscana rappresenta ormai da anni un esempio di eccellenza, tra le realtà italiane, per le politiche ambientali. Anzi, questa regione è stata spesso interprete di approcci normativi originali, ripresi a riferimento da altre Amministrazioni.
È quindi con spirito di grande interesse che abbiamo incontrato, unitamente al suo staff tecnico, l’Assessore Marino Artusa.

Mauro Spagnolo – *Assessore, attraverso il Rapporto Ipcc, redatto da alcuni scienziati dell’ONU e presentato venerdì scorso a Bangkok, mi sembra che sia diventata finalmente di patrimonio mondiale la convinzione che i mutamenti climatici sono dovuti alle attività umane…Pensa che siamo ad una svolta storica di “presa di coscienza mondiale” sul futuro del nostro pianeta?*
*Marino Artusa* – Direi proprio di si. I mutamenti climatici sono diventati centrali nell’agenda politica e amministrativa a livello mondiale. Ormai una serie di dati sintetizzati dal rapporto Ipcc ci avverte che occorre passare da una fase di analisi ad una operativa. In questo quadro tutti i Paesi dovranno fare la loro parte. A me sembra che siamo finalmente in una fase davvero propositiva: l‘Europa ha fatto a Berlino le sue coraggiose scelte, definendo un programma di riduzione delle emissioni del 20% entro il 2020, e vuole funzionare come forza motrice mondiale per portare tale riduzione al 30%.

MS – *A proposito della Regione che lei amministra, quali sono, a suo giudizio, le ragioni per le quali la Toscana può vantarsi di essere in Italia una delle realtà locali più impegnate sul fronte della sostenibilità?*
*MA* – Noi riteniamo che la politica della sostenibilità sia un tema centrale per la vita futura del nostro pianeta. La regione Toscana ha la fortuna di essersi dotata da anni di strumenti, ad esempio, per la tutela del paesaggio e dei fiumi o per la qualità dell’aria in ambiente urbano. Ciò ci consente di partire, sulle grandi tematiche mondiali per la lotta ai mutamenti climatici, già da un buon livello di consapevolezza.

MS – *Quindi, se ho ben capito, lei ritiene che i presupposti indicati dal rapporto dell’Ipcc siano in qualche modo già presenti nelle politiche regionali…*
*MA* – Direi proprio di si. Pensi che il 14 marzo scorso il Consiglio ha approvato definitivamente il Piano Regionale di Azione Ambientale che essenzialmente ruota sulla lotta ai cambiamenti climatici, l’uso delle rinnovabili e la difesa della biodiversità. Attraverso questo strumento la Regione si è posta l’obiettivo di raggiungere il 50% di energia da fonte rinnovabile entro il 2010. Questo ambiziosissimo traguardo lo possiamo raggiungere anche perché partiamo da una nostra importante realtà regionale che è la geotermia, la cui utilizzazione, che vogliamo ottimizzare, già ci dà circa il 30% da rinnovabile. Abbiamo inoltre posto l’obiettivo del risparmio energetico e dell’efficienza energetica per ridurre la Co2 di 5,5 milioni di tonnellate entro il 2012, e quindi di rientrare negli obiettivi del protocollo di Kyoto. L’obiettivo successivo è di ottenere, entro il 2020 una riduzione del 20% delle emissioni.

MS – *A questo riguardo mi risulta che abbiate approvato un pacchetto di incentivi molto articolato per la diffusione delle rinnovabili ed il risparmio energetico. Quali sono le priorità che vi siete posti per un così ampio programma?*
*MA* – Con il Settore Energia, abbiamo elaborato un pacchetto azioni che è stato già approvato con delibere di Giunta. Attualmente sono in corso di preparazione i bandi per rendere operative queste azioni. In tal modo abbiamo deciso di incentivare fortemente, e senza specifiche preferenze, tutte le tecnologie che utilizzino le fonti di energia rinnovabile. Inoltre, sempre nel pacchetto, abbiamo previsto, con un’azione integrata con la sanità, di finanziare diagnosi energetiche in un ospedale per provincia. In questo modo stiamo attuando un approccio che ci sembra complessivo alle problematiche del risparmio energetico.

MS – *Mi pare che voi siate anche gli “inventori” del fondo di garanzia. Di cosa si tratta?*
*MA* – Lo scorso anno abbiamo introdotto, per primi in Italia, il fondo di garanzia. In pratica è uno stanziamento per garantire le banche sui prestiti che faranno ai cittadini per investimenti sulle rinnovabili o sul risparmio energetico. Abbiamo capito che uno dei principali problemi per lo sviluppo delle rinnovabili è la difficoltà di produrre garanzie per ottenere adeguati finanziamenti. L’Amministrazione allora si colloca tra il cittadino ed il finanziatore mettendo a disposizione garanzie economiche. L’iniziativa ha avuto un tale successo che quest’anno le stesse banche si sono dotate di un proprio fondo di garanzia di 150 milioni di euro destinato per le piccole e medie aziende. La cosa interessante è che a questa opportunità finanziaria si possano aggiungere sia gli incentivi del Conto Energia nazionale sia gli ulteriori finanziamenti regionali in conto capitale, previsti nel pacchetto di cui ho fatto cenno, del 20% per il fotovoltaico ed il solare termico e del 30%per la biomassa, la cogenerazione, il minieolico ed il mini-idro.

MS – *Mi sembra che un altro strumento interessante di cui vi siete dotati sia il Programma dei distretti energetici abitativi…*
*MA* – Infatti. Abbiamo stanziato delle risorse affinché i comuni possano realizzare delle aree abitative dove sia possibile sviluppare una sorta di Casa Clima Toscana aggiungendo ai contributi nazionali previsti nella finanziaria 2007, che hanno l’obiettivo di abbattere i consumi degli edifici di circa 70 W per metro quadrato ogni anno, risorse regionali per un ulteriore abbattimento stimato dal 38 al 43%. Ciò porterebbe i consumi a circa 30/40 W.
Abbiamo programmato la realizzazione di questi distretti di circa 10 mila metri cubi, almeno uno per provincia. Tali interventi saranno conclusi al massimo entro la fine del 2010. Stiamo realizzando velocemente i bandi aperti a tutti i comuni regionali.

MS – *In cosa consisteranno questi incentivi ai comuni per realizzare edifici energicamente ultraefficienti?*
*MA* – Abbiamo stanziato la quota massima di 400 mila euro per intervento da destinare al comune per compensare la riduzione della quota sugli oneri di urbanizzazione che il comune stesso offrirà come incentivo per la realizzazione di questi distretti. Naturalmente a questo possono aggiungersi tutti gli incentivi nazionali e regionali sulle specifiche rinnovabili. Fatti bene i conti, abbiamo creato le condizioni per consentire ad un imprenditore di realizzare veri e propri edifici passivi.

MS – *Un’altra peculiarità che attesta un vostro approccio, che io definisco “creativo”, allo sviluppo della sostenibilità è l’erogazione di finanziamenti in conto capitale in cambio della cessione dei crediti inerenti i certificati verdi, bianchi ed i permessi di emissioni. Come è articolata questa opportunità?*
*MA* – Anche questa iniziativa riguarda una delibera approvata ultimamente. In verità si tratta di una concretizzazione di esperienze già sviluppate negli ultimi anni attraverso accordi con il CNA, e in particolare con gli installatori toscani di solare termico. In pratica il ragionamento è che l’Amministrazione regionale eroga finanziamenti richiedendo la cessione del credito derivante dai certificati in quanto spesso, se si tratta di piccoli impianti, questi crediti non vengono utilizzati. La Regione, invece, accorpando i crediti attraverso la società CONSIAG, lo scorso anno ha ottenuto il riconoscimento di 200 mila euro che sono stati messi immediatamente a disposizione del nuovo bando sul solare termico. Questa è una pratica assolutamente innovativa ed originale che attiva un meccanismo di parziale autofinanziamento degli impianti.

MS – *Si ha l’impressione che la Toscana, con questa raffica di iniziative già in via di attuazione, si proponga come regione leader della sostenibilità…*
*MA* – La Toscana vuole diventare il distretto delle rinnovabili. Abbiamo capito che la crescita economica della Regione è legata indissolubilmente all’energia e stiamo riservando ingenti risorse per tutto l’indotto: innovazione, industria e investimenti per nuovi impianti al fine di attivare un vero e proprio mercato regionale delle rinnovabili.

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