(Rinnovabili.it) – Gli esperti dell’IPCC erano stati oggetto di critiche in occasione del rapporto 2007, dove, tra l’altro era pronosticato lo scioglimento dei ghiacciai eterni dell’Himalaya entro il 2035.
Lo studio fu vivamente contestato da numerosi ricercatori e scienziati. E alcuni di loro dimostrarono come, dati alla mano, il completo scioglimento entro la data prevista dall’Ipccc fosse materialmente impossibile.
A questo proposito lo scienziato svizzero Thomas Stocker dell’Università di Berna, ha pubblicato sul magazine scientifico “Nature” alcune considerazioni per smussare le polemiche conseguenti alle errate previsioni dell’IPCC sulla questione dei ghiacciai himalayani. Comunque Thomas Stocker, copresidente di uno dei tre le più importanti equipe di lavoro dell’IPCC, difende il funzionamento dell’agenzia, dichiarando che la divulgazione di un rapporto ogni sei anni è garanzia de “la robustezza richiesta per una valutazione approfondita e rigorosa”.
Stocker però dà anche alcuni consigli in merito al funzionamento dell’agenzia dell’Onu. Ad esempio quello di pubblicare on line le proprie ricerche, in modo di migliorarne la conoscenza da parte della comunità scientifica mondiale, con una rapidità di comunicazione che consentirebbe di correggere, in tempi molto più brevi, le teorie e le interpretazione che si rivelassero eventualmente errate
In effetti, come abbiamo accennato, all’IPCC i rapporti sul clima vengono presentati addirittura ogni sei anni. John Christy, dell’Università dell’Alabama, a tale riguardo ha avanzato l’ipotesi di modificare l’IPCC in una sorta di enciclopedia in tempo quasi reale e quindi tempestivamente aggiornata, grazie ad un gruppo di esperti che dovrebbe fungere anche da garante in merito all’affidabilità delle relazioni e degli studi resi noti.