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Arabia Saudita, il regno del sole del futuro

Secondo Fahd Bin Joma'a, l'Arabia Saudita può risparmiare sui combustibili fossili grazie al fotovoltaico: la leadership del paese è possibile, anche grazie alla forte intensità dei raggi in questa parte del mondo.

(Rinnovabili.it) – Il nuovo regno del sole potrebbe essere quello dell’Arabia Saudita: in base a quanto emerge infatti dalle analisi condotte da Fahd Bin Joma’a, economista specializzato nel campo energetico, la nazione asiatica si appresta ad affrontare sfide piuttosto importanti in tal senso, soprattutto per quel che riguarda lo sviluppo del fotovoltaico come principale fonte rinnovabile. Come è noto, l’Arabia Saudita rappresenta uno dei maggiori paesi esportatori di petrolio, diffuso in tutto il territorio, e proprio per risparmiare maggiormente sui combustibili fossili si tenterà di focalizzare gli investimenti sull’energia prodotta dal sole. Il programma è molto ambizioso e prevede lo sfruttamento di un vasto numero di celle. Secondo lo stesso Bin Joma’a, inoltre, alcuni studi dimostrerebbero come il paese sia un serio candidato al ruolo di maggiore fonte di energia solare, oltre che di principale produttore a livello globale: l’Unione Europea e il Fondo Monetario Internazionale hanno già fornito un importante supporto ai progetti per questi impianti, visto che l’intento è comune, ovvero la riduzione delle emissioni di gas nell’atmosfera. C’è poi un altro indiscutibile vantaggio, il primato della nazione in fatto di intensità dei raggi solari, la quale ammonta a circa 2.200 kilowatt annui per ogni metro: comunque, la capacità di produrre elettricità in tal modo non va oltre i due megawatt in confronto ad altri stati. Si conoscono già i costi del sogno arabo, 555,3 miliardi di dollari per rendere possibile questa vera e propria leadership, la quale dovrebbe permettere di fornire il 15% della domanda totale relativa all’Europa.