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Approvato il programma Infea: informazione, formazione, educazione ambientale

Su proposta del vicepresidente Alberto Pacher, la Giunta provinciale ha approvato il programma provinciale INFEA, informazione, formazione ed educazione all’ambiente e allo sviluppo sostenibile, per il triennio 2009-2011.
Nel piano si propongono l’attivazione di una cabina di regia provinciale, o tavolo tecnico provinciale, e di una conferenza di indirizzo per le tematiche INFEA, la riformulazione delle proposte formative degli Educatori ambientali, il riconoscimento di questa figura professionale e la valorizzazione della esistente Rete trentina di educazione ambientale per lo sviluppo sostenibile.

Il programma fa riferimento al “Nuovo quadro programmatico Stato- regioni e Province autonome di Trento e Bolzano per l’educazione all’ambiente e alla sostenibilità”, approvato dalla Conferenza Stato – Regioni nell’agosto 2007, che riafferma la validità del sistema INFEA nazionale come integrazione di sistemi a scala regionale.
Nella predisposizione del programma si è tenuto conto dello spirito dei nuovi indirizzi nazionali e internazionali (Decennio dello sviluppo sostenibile) e del quadro locale delle esperienze o proposte dei numerosi soggetti, istituzionali e non, che operano a diverso titolo sui temi della sostenibilità, dell’educazione, della formazione e dell’informazione: Rete trentina di educazione ambientale dell’APPA, Servizi provinciali, Enti locali, Parchi naturali, Musei, Ecomusei, Fattorie didattiche, Reti di associazioni ambientaliste.
L’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente, in virtù del suo ruolo di pianificatore e programmatore delle attività INFEA, ha proposto, nel piano adottato dalla Giunta provinciale, di orientare la programmazione sia nell’ottica delle integrazioni delle politiche di settore, di inclusione e di ampliamento dei momenti di partecipazione, che in quella delle integrazioni dei saperi, con l’obiettivo di creare un sistema integrato con un alto livello di collaborazione e di coprogettazione nel rispetto delle diverse competenze: l’educazione alla salute, l’educazione alla convivenza civile, l’educazione alla legalità, l’educazione alla partecipazione.
Con questa decisione si vuole sottolineare che l’educazione ambientale è trasversale a diversi campi, non solo ai due comparti tradizionalmente più impegnati nel sistema anche a livello nazionale, come l’ambiente e l’istruzione, ma anche quelli della cultura, del turismo, della formazione