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Aosis: limite a 1,5°C per scongiurare il disastro delle Isole

(Rinnovabili.it) – Il portavoce dell’Alleanza dei Piccoli Stati Insulari nonché Primo Ministro di Granada, Tillman Thomas, ha ribadito la sua ferma convinzione circa i limiti consentiti e stabiliti per l’innalzamento della temperatura media globale che, a suo dire, dovrebbe essere confinata a 1,5 gradi centigradi.
Ciò per essere sicuri di scongiurare che le 43 isole del Pacifico, del Mediterraneo, dell’oceano Indiano e dei Caraibi sprofondino in uno stato emergenziale cronico che potrebbe comprometterne l’esistenza.
“Non scenderò a compromessi che potrebbero minacciare l’esistenza dei nostri territori”.
Così il Primo Ministro ha sostenuto il rifiuto dell’AOSIS nel negoziare il posticipo di un accordo giuridicamente vincolante sul cambiamento del clima, intervenendo nel corso della riunione dei Capi di Governo del Commonwealth of Nations.
Il Ministro ha inoltre aggiunto che la posizione dichiarata dall’AOSIS ha l’appoggio di oltre 80 Stati ed ha avvertito sugli effetti devastanti che potrebbero scatenarsi in conseguenza della conferma della proposta dei Paesi ricchi nel fissare a due gradi Celsius il tetto massimo ipotizzato per contrastare il riscaldamento della Terra.
Attualmente l’aumento in percentuale di 0,8 gradi sta già generando gravi problemi nelle piccole isole tra scarsità di acqua portatile, inondazioni disastrose e uragani, erosione e distruzione della barriera corallina.
Da oggi fino a Domenica prossima, i 53 leader del Commonwealth si incontreranno nuovamente nella capitale di Trinidad y Tobago, Puerto Espana, in occasione del Vertice Biennale, ultimo forum internazionale per discutere la questione clima prima del Summit delle Nazioni Unite a Copenaghen dal 7 al 18 dicembre.

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