Un'interessante intervista al ricercatore americano, rilasciata alla Fondazione Barilla, grazie alla quale Rinnovabili.it è in grado di anticiparvi alcuni brani
Grazie alla cortesia di “Barilla Center for Food and Nutrition”, siamo in grado di anticiparvi alcuni brani di un’interessante intervista a Rifkin, raccolta da Carlo Alberto Pratesi. L’argomento è, ovviamente, molto centrato sulle problematiche dell’alimentazione e in particolar modo al ciclo produttivo e al consumo della carne. Si parla degli allevamenti ma anche delle conseguenze per l’uomo e per la flora e la fauna del pianeta. Potrete visionare il video dell’intervista in versione integrale da lunedì prossimo sul sito della “Barilla Center for Food and Nutrition”:https://www.barillacfn.com
Carlo Alberto Pratesi – *Negli ultimi tempi ho letto molti dei suoi libri (“End of work”, “The age of access”, “Biotech century”, ecc..) ma solo pochi giorni fa ho letto “Beyond Beef: The Rise and Fall of the Cattle Culture” centralizzato sui problemi riguardanti l’ambiente, la società e la salute causati dal nostro errato stile di nutrizione. Ho notato che è stato scritto almeno 20 anni fa.
*Jeremy Rifkin* – Certamente lo è e nessuno vuole parlarne. Ho scritto quel libro nel 1991 e a quel tempo la questione era abbastanza controversa. L’Associazione Americana degli Allevatori e l’industria della carne bovina aveva creato una campagna attraverso il paese per ostacolare la pubblicazione di questo libro. La cosa interessante è che è ancora contemporaneo perché ora stiamo affrontando una crisi globale senza precedenti, siamo di fronte al disfacimento dell’economia mondiale, ad una crisi energetica e agli impatti in tempo reale dei cambiamenti climatici. Naturalmente al centro della discussione c’è il modo in cui viene gestita l’agricoltura. Il fatto è: il cambiamento climatico potrebbe essere un momento determinante per le nostre forme viventi, potremmo essere sul ciglio della nostra potenziale estinzione alle soglie dei prossimi secoli. Non c’è mai stato un momento simile a questo nella storia dell’umanità e siamo addormentati su questo punto di svolta, ma nel presente l’agricoltura deve prevalere.
C.A.P. – *Considerando che il problema attualmente dovrebbe essere ben conosciuto, e grazie anche al suo libro, l’opinione pubblica generale è allertata riguardo tali tematiche, ha notato alcune iniziative positive promosse dalle istituzioni a livello locale o globale? O la lobby degli allevatori è ancora troppo forte? Dopo 18 anni, è ottimista? Siamo alla caduta finale dell’allevamento del bestiame?*
C.A.P. – *Probabilmente sarà difficile cambiare cultura, senza il supporto personale di ogni singolo consumatore che potrebbe essere il motore vincente per investire nella comunicazione per guidare la popolazione verso sistemi di alimentazione alternativi con basso consumo di carne*.
C.A.P. – *Ho letto una recensione sulla versione italiana del suo libro scritta da Michael Prowse, giornalista del Financial Times. “Sono decenni che Rifkin ha un confronto/scontro con l’opinione pubblica…” quindi probabilmente potrei chiederle cosa accadrà in futuro, soprattutto per ciò che concerne l’alimentazione.*
*J.R.* – Abbiamo una grave crisi, un dissolvimento globale dell’economia, una crisi energetica e cambiamenti climatici in atto che impattano sull’agricoltura. Ciò sta creando ‘la tempesta perfetta’ e noi siamo nell’occhio del ciclone e non so se riusciremo a placarlo perchè non abbiamo mai visto nulla di simile nella storia dell’umanità. Quello di cui abbiamo bisogno è un piano economico, che possa avere il potenziale di indirizzare questa crisi. Ho messo in luce un piano industriale rivoluzionario, per condurci ad un nuovo regime energetico basato sulle fonti rinnovabili di energia: quel piano è diventato il piano energetico a lungo termine dell’Unione Europea, non ancora degli USA o del mondo intero, ma l’Unione Europea oggi sta conducendo l’economia mondiale…