E' iniziato ieri l'evento cinematografico più ambientalista del mondo. Per circa 28 gironi Washington DC diverrà la capitale di un evento culutrale destinato alla sensibilizzazione ulle problematiche ambientale, e al controverso connubio fra ambiente ed energia.
(Rinnovabili.it) – Si terrà a Washington DC, da ieri fino al 27 marzo, il 19esimo Annual Environmental Film Festival. Come ogni anno, a partire dal 1993, la capitale degli Stati Uniti diventa una interssate vetrina del cinema ambientale. Un sensazionale evento culturale che, in collaborazione con la stessa Washington DC, presenta una selezione di film di alta qualtà dedicati ai temi ambientali, e a uno degli argomenti più critici e controversi della nostra attualità: “il rapporto critico tra energia e ambiente”. In questa edizione verranno presentati ben 150 film, provenienti da 40 paesi diversi, tra documentari, film d’animazione, corti, oltre che progetti sperimentali dedicati ai bambini ma anche agli adulti. Nell’intento di fornire nuove prospettive sulle questioni ambientali globali, ogni proiezione sarà accompagnata e seguita da dibattiti fra il pubblico e ospiti speciali come registi, circa 52 in questa edizione, esperti ambientali, responsabili politci nazionali e leader di pensiero. Facciamo qualche nome, il rinomato oceanografo Dr. Sylvia Earle apparirà nel film-ritratto “Mission Blue”, il biologo Dr. EO Wilson discuterà i suoi due recenti libri sulle formiche, e in ultimo l’ambientalista canadese Dott. David Suzuki presenzierà alla proiezone del film della David Suzuki Movie: “Force of Nature”. Per sottolineare quanto l’accesso alle fonti di energia possanno compromettere la salute dei nostri ecosistemi, e ai quali è indissolubilmente legato il nostro stato di salute, verrà presentato nel corso del festival una speciale anteprima del film sul disastro della BP Oil a largo delle Coste del Messico avvenuto qualche mese fa. Vincitore del Premio Polly Krakora il lungometraggio “Oil Rocks – City above the Sea”, un ritratto mozzafiato sulla prima grande città petrolifera offshore mai costruita, voluta da Stalin più di 60 anni fa nel Mar Caspio. Non trateranno solo di disastri ambientali i film presentati nei giorni della manifestazione, ma verranno mostrate anche pellicole riguardanti la cossidetta “quarta rivoluzione industriale”,ossia lo sforzo di tutte le potenze mondiali ad allontanarsi dalla dipendenza dai combustibili fossili, verso lo sviluppo e la ricerca di fonti energetiche rinnovabili. A tal proposito “Winfall” e “Islands in the Wind” ci racconteranno l’uso dell’energia eolica in due piccole comunità americane. Da non perdere iinoktre i due film sulla decizione coraggiosa, da parte dell’Ecuador, di abbandonare i campi di petrolio, con lo scopo di salvaguardare la ricchezza naturale del paese amazzonico: “Un futuro senza petrolio” e “Yasuni: due secondi di vita”. Le proiezioni avverranno in luoghi e locali frequentati da un pubblico di grandi dimensioni, come musei, ambasciate, biblioteche, università e teatri. Scopo del Festival sfruttare la potenza del cinema nell’intento di sensibilizzare il pubblico alle tematiche ambientali, favorendo la consapevolezza verso comportamenti più responsabili.