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Anno 2030: economia verde per la Cina?

Come pubblica oggi il quotidiano “China Daily” nel 2030, la Cina potrebbe diminuire le importazioni di petrolio fino ad un 30/40%, la sua esigenza di carbone del 40% e tagliare le emissioni di gas serra del 50%. Traguardi raggiungibili con investimenti sia in tecnologie già disponibili che in quelle che potrebbero svilupparsi. Per trasformare quella cinese in una “economia verde”, alla “McKinsey & Co.” stimano che da oggi al 2030, occorrerebbero 1,5-2 miliardi di yuan, un investimento su base annua pari al 1,5-2,5% del Pil cinese.
Ad esempio, mettendo a regime il settore dei veicoli elettrici nei prossimi due decenni, la Cina potrebbe ridurre la sua domanda di petrolio fino al 30/40% entro vent’anni.
Con dei significativi investimenti nelle tecnologie di energia alternative come l’eolica, il solare e l’idroelettrico, Pechino potrebbe far calare la propria dipendenza dal carbone per le centrali elettriche dall’81% di oggi ad un probabile 34% entro il 2030.
“China Daily” spiega come con un netto miglioramento dell’efficienza energetica delle tecnologie nei settori della costruzione e industriali, (sommato al recupero e riutilizzo dei rifiuti per i prodotti del settore industriale), il Paese potrebbe altresì diminuire la sua domanda per l’elettricità di oltre il 10%.
Ma già ora la Cina ha ridotto la quantità di biossido di carbonio e altri gas a effetto serra emessi per ogni unità di Pil del 4,9% ogni anno, in media, negli ultimi 15 anni, rispetto al 1,7% negli Stati Uniti e il 2,7 % in Germania.

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