“Costruiamo Regioni No Nuke”. Questo é l’appello che Legambiente indirizza a Comuni, Province e Regioni affinché si definiscano “territori contrari alla produzione e all’uso di energia nucleare”, impediscano “l’installazione di centrali che sfruttino l’energia atomica” e si impegnino in merito alla “massima trasparenza e partecipazione nell’eventuale processo di individuazione di siti di stoccaggio per le scorie derivanti dal decommissioning delle centrali dismesse dopo il referendum del 1987 sul territorio”.
E Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, dichiara: “A ventidue anni da Cernobyl nessuno dei problemi di allora è stato minimamente risolto: scorie radioattive, sicurezza degli impianti, costi altissimi, rendono inutilizzabile il nucleare. Inoltre quello che i fanatici dell’atomo fanno finta di non sapere è che la battaglia per la riduzione della CO2 non può aspettare i 10 anni che, come minimo, sono necessari per costruire una centrale nucleare”.
I dati sono in effetti preoccupanti. Nella sola Europa i rifiuti nucleari ammontano ormai a centomila tonnellate e aumentano ad un ritmo di ben 40.000 metri cubi l’anno. Quel che è peggio é che nessun Paese ha realizzato un sito adeguato e sicuro per smaltirli. E in più va considerato anche il costo di smantellamento degli impianti esauriti che pesano con spese dai 500 milioni ai 2,6 miliardi di dollari, relativamente alla loro tipologia.
“In questi anni – spiega Cogliati Dezza – ci siamo impegnati in tantissime azioni rivolte a contrastare la proliferazione energetica nucleare, a svolgere un’azione di stimolo per lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, a chiedere la messa in sicurezza del reattore esploso a Cernobyl, a portare sostegno alla popolazione bielorussa che ancora oggi vive una emergenza ambientale, sociale e sanitaria. Per questo, in occasione di questo anniversario, abbiamo indetto una settimana d’iniziative per ricordare quel terribile incidente ribadendo il nostro no al nucleare, rilanciando il sì alle rinnovabili e invitando tutti a sostenere i nostri progetti di Cooperazione e di aiuto alle popolazioni colpite dal fallout”.
Tutto ciò si concretizzerà attraverso numerose manifestazioni di Legambiente in varie città, anche per promuovere azioni di solidarietà nei confronti delle popolazioni che in Bielorussia, ancora oggi, subiscono le conseguenze di quella drammatica catastrofe. Per chi volesse maggiori informazioni potrà visitare i siti di “Legambiente”:https://www.legambiente.eu e “Fonti Rinnovabili”:https://www.fonti-rinnovabili.it.