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Anev: frenano le istallazioni eoliche 2010

L’Associazione pubblica i dati inerenti la potenza eolica italiana rivelando che il 2010 è il primo anno di recessione per il settore a causa del crollo dei Certificati Verdi

(Rinnovabili.it) – Vacilla il settore nazionale dell’eolico che, dopo anni di progressiva e indisturbata crescita, chiude un 2010 con un bilancio grigio. L’anno passato ha visto frenare la crescita della potenza istallata sul territorio nazionale lasciando il Belpaese ad accontentarsi di soli nuovi 948 MW, che rappresentano una riduzione del 25% rispetto ai più tradizionali trend di sviluppo.
Un blocco che preoccupa soprattutto il comparto e che per l’Associazione Nazionale dell’Energia del Vento “riflette un diffuso malessere tra gli operatori”, gettando un’ipoteca sulla possibilità di raggiungere gli obiettivi comunitari al 2020.
A tirare il freno non sarebbe stata la crisi economica quanto gli effetti di una normativa altamente penalizzante per il settore. “Il crollo del 40% del valore dei Certificati Verdi, spiega l’ANEV – ha determinato apprensione e sfiducia sia degli investitori che del sistema finanziario, poco propensi a investire e finanziare ingenti risorse in un settore che fino all’anno scorso aveva potuto contare su un sistema incentivante funzionale con determinati punti di riferimento che garantivano agli operatori seri e preparati il ritorno degli investimenti effettuati, ma che ora si trova a confrontarsi con un quadro di grande incertezza e preoccupazione sui prossimi provvedimenti”.
In realtà sul fronte dell’energia del vento l’Italia ha ancora qualche asso nella manica: i 5.797 MW di potenza eolica cumulata raggiunti a fine anno mettono il Paese sulla strada giusta verso i target comunitari a patto però che l’attuale normativa venga un tempestivamente adeguata. “L’ANEV – si legge in una nota stampa – segnala la gravità della situazione, certificata dai dati ufficiali relativi al 2010, e auspica che il Governo intervenga tempestivamente con la modifica e l’emanazione tempestiva del D. Lgs. Di recepimento della Dir. Com. 2009/28 al fine di far ripartire il comparto eolico che è esportatore di tecnologia e che può contribuire al rilancio e alla ripresa industriale del nostro Paese, oltre ai noti benefici ambientali e occupazionali connessi. Le recenti modifiche dei procedimenti autorizzativi che garantiscono la trasparenza del percorso amministrativo, il Protocollo di legalità sottoscritto dall’ANEV, il Piano di Azione Nazionale inviato a Bruxelles lo scorso agosto e le Linee Guida pubblicate sempre da questo esecutivo dopo sette anni di attesa hanno finalmente creato un quadro certo entro cui gli investitori seri possono operare senza intasare di domande gli enti preposti e bloccando le possibili speculazioni”.

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