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Andalusia: le aiuole cittadine diventano pozzi per lo stoccaggio della CO2

(Rinnovabili.it) – Grazie al programma “*Foreste per le città*”:https://www.ciudad21.org/media/descargar.php?id_media=2391 del dipartimento ambiente in collaborazione con l’Università di Siviglia, nato per la valorizzazione del verde cittadino, è stato valutato il potenziale di stoccaggio delle piante e degli alberi da frutto che comunemente vengono utilizzati per la realizzazione delle aiuole. Sì, perché ogni pianta cattura anidride carbonica ma in quantità diversa a seconda della specie di appartenenza.
Così il lavoro del Ministero dell’Ambiente si sta concentrando per valutare il potenziale degli spazi verdi pensandoli come fossero veri e propri _*pozzi di CO2*_ scoprendo che tra gli alberi con la più alta capacità di stoccaggio si trovano l’arancio, il limone e l’alloro mentre considerando gli arbusti il contributo maggiore è dato dalla lavanda e dall’oleandro.
Nella fase pilota del progetto “Foreste per le città” hanno aderito al *Programma di Sostenibilità Ambientale Urbana Città 21* otto comuni andalusi per un totale di 105mila abitanti coinvolti nell’individuazione nella piantumazione delle specie arboree autoctone e che, oltre ad incamerare CO2, abbiano bisogno di poca acqua per sopravvivere. Con il progetto di piantumare 200 nuovi alberi, ognuno dei quali potrebbe arrivare a catturare 160 tonnellate di anidride carbonica l’anno, il quantitativo delle emissioni prodotte dalla circolazione di 48mila veicoli verrà eliminato dall’atmosfera garantendo una migliore qualità della vita e un paesaggio più gradevole.
Oltre a migliorare la qualità dell’aria e della vita delle cittadine andaluse “Foreste per le città” renderà pubblici i risultati degli esperimenti confermando o meno la validità dei progetti tenendo conto delle diverse condizioni atmosferiche e delle variabili atmosferiche come umidità, vento e temperatura.

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