Il secondo degli incontri promossi dalla CNA Giovani Imprenditori “Aperitivi con…” ha visto la testimonianza di uno degli imprenditori più innovativi della nostra provincia: Roberto Mosca, produttore di vernici ecologiche.
Mosca, durante il corso dell’incontro, ha ripercorso la sua avventura imprenditoriale, dalla decisione di riconvertire l’azienda paterna al recentissimo lancio della nuova linea per belle arti atossica.
L’imprenditore, inoltre, spinto dalle domande dei partecipanti, ha illustrato la sua visione futura del mercato, sostenendo che l’attuale crisi economica è strutturale e che obbligherà non solo le imprese a cambiare e spesso riconvertirsi, ma la stessa società a mutare le sue abitudini di consumo. “Il nostro paese, come buona parte dell’emisfero occidentale, consuma troppo – ha dichiarato Mosca – occorre ripensare, quindi, non solo il nostro sistema economico, ma la nostra stessa vita quotidiana. La mia ipotesi è che nel prossimo futuro le nostre economie nazionali dovranno ritornare sul territorio per procurarsi le materie prime e quindi sarà necessario produrre con le materie prime locali. Questo fenomeno è spinto da una parte dal costo del petrolio e quindi dei trasporti che inciderà sempre più sul prezzo finale e dall’altra da una sempre maggiore attenzione dei consumatori verso i prodotti locali. Per tale ragione ritengo anche che l’artigianato riprenderà il suo ruolo chiave nell’economia locale – ha concluso l’imprenditore fidardense – questo perché sempre più saranno necessari artigiani che personalizzano gli oggetti a misura delle esigenze dei consumatori, ma soprattutto riparino prodotti che dovranno avere inevitabilmente una vita più lunga, riprendendo quindi il motto ecologista ripara, riusa, ricicla”.
“Abbiamo voluto una testimonianza concreta di un’impresa che, in anticipo sui tempi, ha deciso di riconvertirsi ed accettare la sfida di aprirsi a nuovi mercati e a nuove produzioni – ha commentato Luca Giraldi, presidente dei Giovani Imprenditori CNA – Una testimonianza che ci ha permesso anche di comprendere che cosa spinge un imprenditore ad innovare. La visione del futuro della nostra economia illustrata da Mosca – conclude Giraldi – è sicuramente un’ipotesi concreta: sarà inevitabile nel prossimo futuro limitare il consumo di territorio, materie prime, energia e di tutti i fattori produttivi che non siano il lavoro. Questo soprattutto per i costi crescenti delle comodity. Per tale ragione occorrerà sfruttare “quello che abbiamo”, valorizzarlo e cercare nuove soluzioni per sostituire ciò che non possiamo avere qui vicino come il petrolio. Ecco perché sarebbe utile riflettere sul recente provvedimento governativo che stoppa gli incentivi alle fonti energetiche solari”.