Rinnovabili • Rinnovabili - Inform - Act - Share Background

Anche Pechino dice sì al bioetanolo

Dopo il Brasile anche la Cina intende puntare al mercato della produzione di etanolo biologico

Solo l’anno scorso il governo cinese si era espresso a sfavore dell’etanolo ottenuto dai cereali, vietandone la produzione. Ora la Cina fa qualche passo indietro ed è pronta ad affiancare il Brasile nel settore dei biocarburanti. L’Assemblea popolare nazionale (APN, il parlamento cinese) ha difatti annunciato che la regione autonoma del Guangxi, nel sud-ovest del Paese, da aprile sostituirà, in tutte le stazioni di servizio, benzina e gasolio con il bioetanolo. Il cambio di rotta va ricercato nel nuovo materiale, a partire dal quale si ricaverà il biofuel, ovvero, la manioca, un alimento piuttosto povero dal punto di vista nutritivo, ma coltivato in grandi quantità. “La regione del Guangxi – ha dichiarato il vicepresidente della regione intervenendo all’undicesima sessione dell’APN a Pechino – sarà la prima a produrre commercialmente biocarburante realizzato con la manioca e non con i cereali. Nella nostra regione, infatti, ogni anno si producono almeno 6 milioni di tonnellate di manioca, oltre il 60% della produzione cinese e, nel dicembre scorso, la regione ha inaugurato il suo primo impianto di produzione di biocombustibili ad etanolo a Beihai, con una capacità di produzione annua di 200 mila tonnellate”. L’etanolo così prodotto permetterà di ridurre le emissioni di gas serra e di alleggerire la pressione sull’offerta energetica cinese, tanto che il governo di Pechino pensa ad una produzione di biodiesel di 200 mila tonnellate nel 2010, puntando ai 2 milioni di tonnellate per il 2020.

About Author / La Redazione